Avezzano. Gli arrestati avevano individuato la zona della Marsica, e in particolare del Fucino, come luogo ideale per delocalizzare la produzione della marijuana, attivita’ da lungo tempo svolta nella provincia di Napoli. L’indagine ha fatto emergere che un primo tentativo era stato già realizzato nel 2015 a Luco dei Marsi, ma la piantagione non era andata a buon fine a causa di alcuni errori commessi nella gestione della coltivazione ed era stata data alle fiamme. Dopo il sequestro e gli arresti del 2016 l’associazione non si e’ pero’ scoraggiata.
Un tentativo di coltivazione, poi fallito, e’ stato fatto nel 2017, nelle campagne tra Scurcola Marsicana e Capistrello. E anche quest’anno gli indagati, monitorati dai militari, si sono mossi sin dal mese di gennaio alla ricerca di un terreno idoneo alla coltivazione di marijuana nelle campagne della Marsica. Ritenevano infatti di poter continuare a operare in questa zona in maniera pressoché indisturbata, confidando in una scarsa azione di controllo da parte delle forze dell’ordine del posto. Alla fine però gli è andata male perché così non è stato.
Le posizioni di due boss, Antonino Di Lorenzo “o’ lignammone” e il suo sodale Ciro Gargiulo “o’ biondo”, sono state ritenute rilevanti dal giudice. Sono appartenenti a clan camorristici radicati nella provincia di Napoli e dediti in via quasi esclusiva al traffico anche internazionale di stupefacenti, esperti nell’attivita’ di coltivazione di piantagioni di marijuana, individuati come finanziatori e coordinatori nell’area campana di numerose coltivazioni di stupefacenti.
L’indagine ha evidenziato che i due uomini svolgevano un ruolo apicale all’interno dell’associazione smantellata, provvedendo al finanziamento delle operazioni e al coordinamento delle attività di semina, cura e raccolto, funzionali poi alla lavorazione e alla successiva commercializzazione dello stupefacente. I tre uomini destinatari della misura in carcere si trovano ora nella casa circondariale di Secondigliano e Poggio Reale.
Sono 8 gli arrestati dai carabinieri per associazione finalizzata alla coltivazione e al traffico illecito di sostanze stupefacenti, su esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale dell’Aquila, a firma del giudice Guendalina Buccella, e richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo. Antonino Di Lorenzo, Ciro Gargiulo, Diodato Di Martino, tutti patenopei e finiti in cella. Ai domiciliari sono finiti invece Carmine di Lorenzo, Romeo Pane, Antonio Criscuolo, Anna Scotto Di Gregorio e Pasquale Di Nicola, tutti di Gragnano e Castellammare (Napoli). Anna Di Gregorio Scotto è invece l’unica residente nella Marsica, in particolare a Luco dei Marsi. L’operazione si ricollega all’ingente sequestro del 28 settembre 2016, quando i militari scoprirono una coltivazione di marijuana nelle campagne di Luco dei Marsi , camuffata da piante di mais.