Avezzano. Spunta l’ombra della Camorra nella Marsica. Dalle prime ore di questa mattina, nelle province dell’Aquila e di Napoli, i carabinieri del comando provinciale dell’Aquila stanno dando esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di otto persone accusate di associazione finalizzata alla coltivazione e al traffico illecito di sostanze stupefacenti, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale dell’Aquila e richiesta dalla direzione distrettuale antimafia del capoluogo.
Sono state arrestate otto persone, mentre altre quattro sono a piede libero. In carcere sono finiti Diodato Di Martino, classe 76, Antonino Di Lorenzo, 66, Ciro Garzulo, 66, mentre ai domiciliari Carmine Di Lorenzo, Romeo Pane, Antonino Criscuolo, classe 89, Pasquale Di Nola, classe 48, Anna Di Gregorio Scotto, classe 75, tutti ai domiciliari. Gli altri sono a piede libero. I dettagli dell’inchiesta sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa al Comando provinciale carabinieri dell’Aquila.
Il blitz dei carabinieri prende spunto dall’operazione avvenuta nel Fucino a settembre del 2016 e che ha visto il sequestro di migliaia di piantine di marijuana, per un peso di sei tonnellate e per un valore pari a un due milioni di euro: Erano state arrestate due persone tra cui Gianfranco Scipioni, agricoltore 45 enne, originario di Avezzano ma residente a Luco e difeso dagli avvocati Roberto Verdecchia e Alessandro Marcangeli.
La droga veniva nascosta tra il mais, in mezzo a un campo di alto fusto. Le piante erano cresciute rigogliose in mezzo al granturco, anche grazie all’irrigazione che in apparenza doveva servire per la crescita del cereale. Le piantine venivano poste a essiccare in una piccola serra realizzata in mezzo al campo, anch’essa mimetizzata per non destare alcun sospetto tra i coltivatori della zona. Dopo quella sequestro iniziarono le indagini che hanno ora portato all’arresto di 8 persone.