Le Giornate FAI di primavera, tornano sabato 14 e domenica15, quest’anno si propongono in Valle Roveto, avamposto dell’Abruzzo Ultra, tra i borghi testimoni silenti di storia millenaria. Il Fai invita a partecipare numerosi, sia per apprezzare e visitare i suoi borghi sia per dare manforte ai suoi Apprendisti Ciceroni. Per poter visitare la Centrale idroelettrica “Schioppo 2” a Morino occorre prenotarsi e inviare il documento di identità a questo indirizzo di posta elettronica. FAI ([email protected]) MORREA: Il borgo fortificato di Morrea si colloca nel tracciato viario della Valle Roveto e collegava Civita d’Antino con Balsorano. Avamposto militare di Urbetum, ovvero Antinum dal sec. XI, il nome di Morrea figura nelle carte dell’Archivio di Stato di Napoli. Nel 1234 viene istituito da Federico II il Giustizierato d’Abruzzo. Solo nel 1800 scompaiono le dinastie e con Napoleone e Murat furono introdotti gli ordinamenti francesi. Il viaggiatore inglese R. Colt-Hoare all’epoca del Grand Tour visitò Morrea nel 1791 e ne dipinse un ritratto incantato. Il terremoto della Marsica del 1915 ne segnò l’inesorabile declino. Ha dato i natali a Giuseppe Testa, il partigiano torturato e fucilato dalle SS, a Ennio Iacobucci, il lustrascarpe-fotografo di guerra candidato al premio Pulitzer per aver ripreso la conquista della capitale della Cambogia da parte dei Khmer rossi nel 1975, a Franco Corradi il carabiniere medaglia d’oro al valore civile. Visite a cura dei Volontari FAI e degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Superiore “Torlonia Bellisario” sezione Liceo Classico classe I I C di Avezzano. MORREA UN BORGO DA SALVARE La Chiesa di San Michele Arcangelo, citata a partire dal 1308 e costruita proprio dove prima era il cosiddetto “piccolo parlamento” dei signori del paese; successivamente ampliata ed arricchita degli affreschi eseguiti dal pittore Costantino di Sora sec XIX. Qui è custodita la statua originale di San Sebastiano un’antica (’400) e stupenda statua del Santo, ricavata da un grosso tronco di elcina. Le Chiese di San Michele Arcangelo e San Sebastiano La Chiesa di San Sebastiano edificata nel 1587 ed ampliata nel sec XIX è a tre navate. Iniziative speciali”Giuseppe Testa …per gli amici Peppino” di e con Ariele Vincenti – incursioni musicali del Coro Folk Rio di Roccavivi, diretto dal M. A. Cedrone sabato ore 11.00 e ore 16.00 – domenica ore 11.00 e ore 15.00 Atmosfere di una volta si potranno vivere in paese dalle ore 12.00 di sabato e di domenica con la lavorazione del vimini, frutto di una tradizione che affonda le sue radici molto lontano nel tempo da annoverare nel patrimonio immateriale dell’umanità; Degustazione, ristoro e informazioni del tipico olio “La Monicella della Valle Roveto” presidio Slowfood. “Il sacrificio di Giuseppe Testa” – medaglia d’oro al valore militare della Resistenza 1943-1944 mostra allestita nel castello Piccolomini-De Caris Intervista impossibile” a Ennio Iacobucci di Francesco Vincenti e Roberto Colone . Sabato ore 17.00-Domenica ore 12.00 e ore 16.00 Sabato alle ore 9.00 il Comune di San Vincenzo, l’associazione Borghi Autentici e la proloco di Morrea hanno organizzato un omaggio agli uomini della Resistenza con la lettura di alcuni passi tratti dall’ultimo dramma di Graziano Di Rocco. Morino, con la IVA e V B dell’Istituto “G. Galilei” di Avezzano sezione Cat-geometri di Civita Morino. IL BORGO DI MORINO VECCHIO E IL SUO CAMPANILE, la visita alla Centrale si potrà effettuare solamente la Domenica. Morino Vecchio e il suo campanile, il “pastore” di Siloniana memoria, a guardia di “un gregge di pecore” fuggito in una fredda mattina di gennaio del 1915. E’ un borgo fantasma che racconta le persone che lo hanno abitato e trasformato, appartiene alla storia di una comunità che si è dovuta spostare più a valle per continuare a vivere. Case, chiese, strade e piazze distrutte in pochi secondi. Quello che resta, la piazza d’erba con il fontanile, le stradine tra le mura diroccate, un forno per il pane e un cimitero singolare; è un luogo affascinante punto di visuale d’eccellenza sull’anfiteatro roccioso da cui origina la suggestiva cascata di “Zompo lo Schioppo”, qui si ha la sensazione che sia da sempre la natura a dettare all’uomo le condizioni di un fragile e duraturo equilibrio. Luogo rimasto ai margini dei processi di sviluppo e che ha conservato forti legami con le tradizioni locali. La centrale idroelettrica “Schioppo 2” oggi intitolata ad un suo tecnico scomparso di recente “Marco Di Fabio”, si trova all’interno del paese sul torrente Romito alimentato da varie sorgenti carsiche tra cui quella che genera la cascata “Zompo lo Schioppo”. La centrale produce energia “verde” dal 1927, bombardata durante la guerra fu ricostruita e fa parte di un sistema di centrali idroelettriche a cascata (a Morino ce ne sono 3). Lungo il corso del fiume LIRI subito a valle di Canistro, l’acqua prelevata viene convogliata in galleria sulla destra dell’alveo fluviale fino alla centrale di Morino, a valle di Pero dei Santi esiste uno sbarramento sul corso d’acqua che permette il prelevamento dell’ acqua che immessa di nuovo in galleria, viene rilasciata nei pressi del centro abitato di Balsorano dove c’ è la terza centrale sul Liri. La centrale Schioppo 2 è del tipo ad acqua fluente e la sua portata è pari a 18 mc/sec. Collocata a valle di un ampio anfiteatro roccioso, la Riserva, con una supercie di 1.025 ettari, è delimitata da creste a confine tra il Lazio e l’Abruzzo, nel gruppo montuoso dei Simbruini-Ernici, dove sono ancora presenti i cippi in pietra di confine tra il Regno Borbonico e lo Stato Ponticio che presentano da un lato l’emblema dello Stato Ponticio e dall’altro quello del Regno delle 2 Sicilie . Parte della Riserva ricade in un Sito d’Interesse Comunitario (SIC Simbruini). Centrale Idroelettrica “Schioppo 2” ENEL GREEN POWER LA CASCATA DI “ZOMPO LO SCHIOPPO” E LA RISERVA NATURALE. Poiché non sarà consentito l’accesso con mezzi propri, quanti vorranno potranno raggiungere il borgo a piedi (circa 1Km) dalla località Grancia o avvalendosi di una navetta messa a disposizione dall’Amministrazione comunale presso il punto FAI ( p.za del Comune) Visite a cura dei Volontari FAI dei Tecnici specializzati ENEL GREEN POWER , del personale della Riserva Il cimitero di Morino vecchio La centrale nel 1927 L’area protetta, espressione di una fitta e vasta faggeta, è ricca di fenomeni carsici, con doline e inghiottitoi. Il nome deriva da una delle cascate più belle e suggestive dell’Appennino, Zompo lo Schioppo. La cascata, elemento rappresentativo del paesaggio, dà origine al famoso “Zompo”, un salto nel vuoto da una ripida parete calcarea di oltre 80 metri, in uno scenario di rara bellezza. Alimenta anche il torrente Romito le cui acque sono convogliate verso la condotta forzate delle centrali Enel. Interessante la visita al recente Ecomuseo a Grancia punto di accoglienza per la visita a cura del personale della Riserva. Un sentito ringraziamento per la collaborazione. Civita e Capistrello saranno oggetto di studio nei giorni a venire. Monica Virgilio