Avezzano. Venti donne provenienti da sei paesi diversi si incontreranno presso il circolo iniziative culturali “Studio uno ripartiamo da zero” il prossimo 25 marzo alle ore 18:00 per la presentazione della collettiva “L’altra metà dell’arte”, a cura di Marcello Lucci. La mostra ospiterà opere forti e rigorose nel loro naturale contesto poetico e sociale. Ambito femminile inevitabilmente fondato sulla consolidata emancipazione contemporanea che pone la donna ad un livello di assoluto riferimento nel mare magnum della creatività artistica. Le donne dell’arte, sicure del proprio valore e del loro insostituibile apporto, non mostrano alcuna preoccupazione di adeguamento alle tendenze critiche dominanti.
Pertanto, senza spostare troppo l’accento sul versante teorico e concettuale sono capaci di rivendicare con spontaneità la loro autonomia creativa. Loro, evidentemente, non hanno mai dimenticato che le ragioni dell’arte sono molto più complesse e intime, e per questa fermezza – che definirei di genere – hanno sempre presente il piacere dell’atto pittorico al di la del valore critico o analitico. Il godimento costituisce uno dei motori fondamentali dell’azione artistica; la necessità di esprimere senza infingimenti la propria sensibilità e la propria cultura. Radici culturali che si intrecciano e si esaltano con maggiore evidenza in questa mostra da cui affiorano aspetti transnazionali dell’impegno artistico femminile. Il mondo, nella sua complessità ed estensione, da cui si levano contemporaneamente – e spesso senza distanza di intenti – le ricerche attuali nel campo dell’arte visiva. Un chiasma di creatività all’insegna della ricchezza dei contenuti e dell’eleganza formale che si espande dalla Cina all’Olanda, dalla Germania alla Francia, dalla Romania alla Bielorussia fino al nostro splendido paese. L’apparato iconografico del presente catalogo riguardante la mostra “Donne” è corredato nella parte introduttiva da alcune opere storiche delle maggiori esponenti dell’arte femminile di tutti i tempi. Premessa fondamentale per la comprensione del percorso importante e glorioso, per quanto non sempre facile, disegnato “dall’altra metà del cielo”: quella migliore.