Carenza di personale, liste d’attesa lunghissime per esami e servizi socio-assistenziali in grave deficit. E’ l’allarme lanciato dai sindacati Fp e Cgil sulla situazione in cui versano i servizi sanitari della ASL 1 di Avezzano – Sulmona – L’Aquila. “A cominciare dai posti letto accreditati per l’assistenza domiciliare per gli anziani e i disabili, nella provincia dell’Aquila sarebbero 60 quelli accreditati su un’attivazione di 525 posti letto su tutto il territorio regionale, nonostante un fabbisogno carente nella Asl 1 come di seguito riportato”, denunciano i sindacati, “nel settore “Anziani non autosufficenti” 104 posti letto carenti in Residenza Sanitari Assistenziale per Anziani; 553 posti carenti in residenza protetta per anziani; 55 posti in semiresidenza anziani; 55 in semiresidenza disabili. Nel settore “disabilità e riabilitazione” 33 posti di semiresidenza riabilitazione estensiva; 79 posti di semiresidenze disabili; 15 di Semiresidenza Disturbi Comportamento Alimentare Adulti; 38 posti per il Centro Diurno Spettro Autistico. Nel
settore “Dipendenze patologiche” 15 posti letto in comunità doppia diagnosi; 15 in comunità prima accoglienza; 45 in comunità terapeutico riabilitativa; 20 posti letto in comunità terapeutico riabilitativa semiresidenziale (8-12 ore e 3-6 ore) ed altri 15 in comunità educativa assistenziale. I dati su elencati, giusta delibera di Giunta Regionale n. 129 del 30 marzo 2017, evidenziano la necessità di ripensare in termini di investimenti il sistema socio-assistenziale delle aree interne, finalizzati a generare migliori servizi ai cittadini e maggiore occupazione”, proseguono FP e CISL.
“A quanto sin d’ora descritto si aggiunga una grave carenza di personale della stessa ASL che ha generato e continua inesorabilmente a generare una qualità del lavoro inaccettabile e, altrettanto inaccettabili sono le ripercussioni che tali carenze generano sulla qualità dei servizi che, ad oggi, compromette l’attuazione dei livelli essenziali di assistenza, infatti”, aggiungono, “non è finanziata adeguatamente la dotazione organica di 4053 unità lavorative, risultando vacanti e privi di copertura economica circa 250 unità lavorative a cui vanno sommate almeno altre 277 unità lavorative utili al rispetto delle turnazioni di legge. Il dato inconfutabile è che servirebbero, solo per garantire l’erogazione dei servizi essenziali, ulteriori 527 unità lavorative alle quali vanno aggiunte le mancate sostituzioni di circa 130 lavoratori cessati o pensionati nell’anno 2017 ed altri 130 per l’anno 2018 a seguito del mantenimento del blocco del turnover all’80%. Conseguenza di tale situazione è certamente la continua violazione delle norme sui riposi obbligatori per il personale, aumento delle liste di attesa per i cittadini, aumento della mobilità passiva verso altre regioni con conseguente aumento di spesa a carico dei malati e dei contribuenti. Infatti, dal sito della ASL n° 1 “Governo delle liste di attesa” si evince che per l’Area Peligno-Sangrina per una RX Mammografia occorrono 457 gg, per una visita Endocrinologica 444 gg, per una Visita Pneumologica 242 gg, per un Elettrocardiogramma Dinamico (Holter) 147 gg, per una Ecografia della mammella 262gg, per una Ecografia Collo per Linfonodi 262 gg, per un Ecocolordoppler venoso arti superiori 457gg. Per quanto concerne l’Area Marsica: per un Ecocolordoppler Cardiaco occorrono 141 gg. Per l’Area L’Aquila: Tac Addome Completo con e senza contrasto occorrono 262 gg, Ecografia Addome Completo 290 gg, Ecografia tiroide-paratiroidi 289 gg, RM Encefalo senza contrasto 324 gg, Ecografia collo per linfonodi 289 gg, Ecografia fegato e vie biliari 289 gg, TAC addome superiore 262 gg, visita pneumologica 175 gg. Tutto ciò, come ovvio che sia, sta generando, quantomeno nella percezione, un lento ma inesorabile decadimento della qualità dei servizi che se ancora oggi vengono garantiti, è solo grazie allo spirito di sacrificio che i lavoratori mettono in campo quotidianamente nonostante le scellerate scelte di riorganizzazione e di programmazione Regionali. Inoltre, come appreso a mezzo stampa, la Fondazione ISAL Ricerca sul dolore ha riferito che nell’anno 2017 nel territorio Peligno-Sangrino sono state effettuate solo 17 visite domiciliari nei confronti dei pazienti bisognevoli di terapia del dolore a fronte di 1000 prestazioni per l’Aquilano e 400 nell’area Marsica. Ciò evidenzia una criticità organizzativa derivante da una carenza di personale nel territorio Peligno-Sangrino. La scrivente FP CGIL, nel ribadire la necessità di un confronto serio e costante con le istituzioni Regionali, con i vertici aziendali e con il Comitato Ristretto dei Sindaci, finalizzato da una parte al ripristino delle dotazioni organiche attraverso la revisione del fabbisogno di personale della ASL e dall’altra ad una ricognizione delle necessità assistenziali del territorio provinciale, ad oggi non può fare a meno di evidenziare come la questione del territorio della Provincia dell’Aquila, con una estensione pari alla metà del territorio regionale abruzzese, aumenta le criticità logistico/organizzative ed i costi correlati. Tale condizione ripropone con forza la necessità di dotarsi di una vera strategia per le aree interne, presupposto fondamentale per garantire la qualità dei servizi ed evitare il continuo ed inesorabile processo di spopolamento del territorio oltre che la realizzazione di una efficace integrazione ospedale/territorio. Le soluzioni non devono prescindere da una unità di intenti di tutti i Comuni della Provincia dell’Aquila a difesa del nostro territorio, considerando che per generare lavoro di qualità occorrono investimenti a tutela della salute delle persone ed alla salvaguardia dei diritti dei lavoratori. Per tali ragioni”, concludono, “la FP CGIL ha chiesto una audizione con il Comitato ristretto dei Sindaci”.