Avezzano. Alla Farmacia Santa Caterina di Avezzano, in via Colonna, proprio in questi giorni è arrivata l’ultrasonografia ossea e il 5 marzo ci sarà una giornata di promozione, previa prenotazione. L’esame si effettua sul calcagno e si è dimostrato in grado di fornire parametri utili a predire il rischio di fratture osteoporotiche del femore e delle vertebre, sia nelle donne che negli uomini. Per informazioni clicca qui.
Abbiamo chiesto informazioni più dettagliate al dottor Arcangelo Di Legge per capire in modo chiaro di cosa si tratta e cos’è l’osteoporosi.
Dottor Di Legge, cos’è in sostanza l’osteoporosi?
E’ una malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da alterazioni qualitative dello scheletro tali da provocare un aumento della fragilità ossea e del rischio di frattura.
Quante sono le tipologie di osteoporosi?
Esiste in due diverse forme: l’osteoporosi primitiva ( giovanile, post-menopausale, maschile e involutiva senile) e l’osteoporosi secondaria causata da un ampio numero di patologie e di farmaci.
Quanto è diffusa?
In Italia l’incidenza della patologia è stimata in 3,5 milioni di donne ed 1 milione di uomini.
Le fratture interessano principalmente il femore, le vertebre ed il polso e le conseguenze possono essere anche molto gravi.
Quali sono gli indicatori dell’osteoporosi?
L’indicazione di un pericolo di fratture è dato dalla combinazione della Densità Ossea con altri fattori come l’età, la familiarità della patologia, fratture pregresse, fumo, immobilità e fattori di rischio per cadute.
Conoscere i fattori di rischio per l’osteoporosi ed effettuare una corretta prevenzione sono le armi migliori per prevenire il rischio di fratture.
Quali sono le cause dell’osteoporosi secondaria?
Possiamo elencare alcune patologie e alcuni farmaci:
Malattie endocrine e metaboliche: iperparatiroidismo, ipogonadismo, tireotossicosi, ipercorticosurrenalismo, diabete mellito, iperprolattinemia, deficit di GH, acromegalia.
Malattie ematologiche: leucemie, mieloma multiplo, mastocitosi sistemica, talassemia.
Malattie gastrointestinali: celiachia, gastrectomia e bypass gastrico, malassorbimento intestinale, malattie infiammatorie intestinali, epatopatie croniche, cirrosi biliare primitiva.
Malattie genetiche: osteogenesi imperfetta, sindrome di Ehler-Dalnos, malattia di Gaucher, glicogenosi, ipofosfatasia, emocromatosi, omocistinuria, fibrosi cistica, sindrome di Marfan.
Malattie reumatiche: artrite reumatoide, LES, spondilite anchilosante, artrite psoriasica, sclerodermia.
Malattie renali: insufficienza renale cronica, ipercalciuria idiopatica, acidosi tubulare renale.
Altre malattie: anoressia nervosa, BPCO, Parkinson, sclerosi multipla.
I farmaci sono cortisonici, eparine ed anticoagulanti orali, anticonvulsivanti, ormoni e analoghi antiandrogeni, immunosoppressori, alcuni farmaci antiulcera e protettori gastrici (inibitori di pompa protonica, alcuni antidepressivi (SSRI).
Quali sono i consigli per prevenire l’osteoporosi?
Molto importante è l’approccio nutrizionale, bisogna garantire il giusto apporto di calcio con la dieta che va dagli 800 mg al giorno fino ai 5 anni di età ai 1200 mg al giorno dopo i 65 anni.
Soprattutto nell’età senile spesso l’introito medio giornaliero di calcio non è sufficiente.
Nei casi di accertata carenza si può intervenire con l’integrazione.
La carenza di vitamina D è molto comune in Italia nella popolazione anziana ed ove non sia possibile correggerla con la dieta o con un’adeguata esposizione solare è necessario il ricorso a supplementi di colecalciferolo.
Anche altri elementi come zinco, selenio, magnesio, vitamina K, E, B6 e B12 hanno un ruolo protettivo sull’apparato muscolo scheletrico.
Una regolare attività fisica come cammino a passo veloce, jogging e stepping si è dimostrata utile a limitare la riduzione della densità ossea.
Camminare almeno 30 minuti al giorno, possibilmente all’aria aperta è sicuramente una ottima abitudine.
Quali sono gli esami per diagnosticare e prevenire l’osteoporosi?
Una anamnesi e un esame obiettivo del proprio medico sono sempre molto importanti per individuare eventuali fattori di rischio e valutare parametri posturali o altri segnali di sospetto di fratture osteoporotiche.
Gli esami diagnostici e di laboratorio sono molteplici: abbiamo oggi a disposizione esami strumentali rivolti principalmente a verificare la densità minerale ossea ed in grado di fornire un indicatore dello stato di salute dell’osso (T-score) molto importante.
Questo valore può essere ottenuto con due metodologie: raggi X (DXA) e Ultrasuoni
L’ Ultrasonografia ossea è considerato un esame molto importante per lo screening di primo livello ,per il basso costo e l’assenza di radiazioni dannose.
Questo esame, effettuabile anche presso la nostra farmacia, non necessita di alcun tipo di preparazione, dura pochi minuti e fornisce indici indiretti della massa e dell’integrità strutturale ossea.
Si effettua prevalentemente sul calcagno e si è dimostrato in grado di fornire parametri utili a predire il rischio di fratture osteoporotiche del femore e delle vertebre sia nelle donne post menopausa che negli uomini.
Se ci si riconosce nelle precedenti categorie a rischio per osteoporosi primaria o secondaria è senza dubbio molto consigliato effettuare questo tipo di screening per conoscere il proprio stato di salute ed eventualmente prevenire o correggere qualche squilibrio.
Gli esami ematici e di laboratorio di primo livello sono: VES, emocromo, proteine totali ed elettroforesi proteica, Calcemia, fosforemia, fosfatasi alcalina totale, creatininemia e calciuria nelle 24 ore.
Esistono poi una serie di esami di secondo livello come il controllo di alcuni valori ormonali e immunologici.
Tutti questi servono a consentire la diagnosi dei diversi tipi di osteoporosi secondaria e la diagnosi differenziale con altre malattie metaboliche dello scheletro che comportano una riduzione della densità ossea.
Sono inoltre molto importatnti per la scelta della terapia e per monitorarne l’efficacia.
Quali sono le cure?
Gli interventi possono essere farmacologici e non farmacologici. Per quanto riguarda il discorso dei farmaci è sicuramente compito del medico valutare i singoli casi e prendere in considerazione le terapie più adatte. Sono molte le molecole oggi a disposizione ed in grado di dare risposte soddisfacenti. Per i rimedi non farmacologici valgono le stesse raccomandazioni date per la prevenzione quindi: dieta ed eventualmente integrazione con il giusto apporto di calcio e vitamina D, esposizione al sole ed attività fisica.