Avezzano. Sopralluogo a Palazzo Torlonia per perfezionare le procedure di trasferimento del comando della polizia locale e per avviare con Regione e Soprintendenza per i beni culturali la valorizzazione dell’intera area. Presenti anche i tecnici comunali dell’ufficio Patrimonio e della polizia locale. Per la Regione, proprietaria di tutto il complesso “Torlonia”, hanno partecipato funzionari e dirigenti del servizio patrimonio regionale e dell’area tecnica.
I presenti hanno preso atto dello stato di totale abbandono in cui versa buona parte del palazzo, addirittura con finestre staccate e vetri rotti. Nell’area est risultano maltenuti e ammucchiati nelle stanze, come testimoniano anche le immagini raccolte durante il sopralluogo, scrivanie, appendiabiti, arredi per ufficio in generale. Si tratta di locali un tempo dell’Economato e dall’Ufficio Equidi, come rilevabile dalle targhe ancora installate davanti alle porte. Sulle scale di servizio che collegano gli uffici al piano superiore sono state trovate, oltre ad escrementi di animali, anche delle carcasse di piccioni. Come spiegato dal dirigente Luca Montanari ai presenti, il palazzo fino alla scorsa estate veniva trovato aperto, tanto che a seguito di controlli è stata accertata la presenza di tracce riconducibili ad accessi abusivi nonché di escrementi umani.
L’architetto La Morticella, funzionario della Soprintendenza dei Beni Culturali, ha preso atto che nessuna stanza dell’ala ovest (quella conosciuta come del “Principe”) sarà occupata dagli uffici della polizia locale. L’architetto, insieme al personale della Regione, ha anche dato atto che proprio le stanze affrescate e più pregiate, sono ad oggi adibite ad usi impropri. Per esempio, su una porta è stata apposta l’indicazione di “Archivio di Stato” mentre all’interno è stato trovato materiale per il caffè e altre bevande.
Sempre nell’ala del “Principe”, in ben tre stanze, con un’unica insegna viene indicata la convivenza di Presidenza del Consiglio regionale, Comune e Pro loco di Avezzano. Nella sala affrescata è quindi stato rilevato, con grande stupore di tutti, il danneggiamento di una porta antica con vetrate piombate e maniglie di pregio, con un foro di notevoli dimensioni destinato ad accogliere una moderna serratura. La stanza nobile è stata, per assurdo, data in uso gratuito al collegio professionale dei tecnici sanitari di radiologia medica, con un’anomala concessione a firma dell’ex sindaco Gianni Di Pangrazio. I tecnici della Regione e la soprintendenza hanno unanimemente convenuto sul fatto che tali usi sono totalmente incompatibili con il pregio della struttura, annunciando che si interesseranno per l’immediato ripristino delle originarie condizioni e destinazioni d’uso.
Il personale della Regione ha infine auspicato l’arrivo della polizia locale nel palazzo, per garantire un servizio permanente di vigilanza e tutela, finora inesistente. L’intenzione dell’amministrazione guidata dal sindaco Gabriele De Angelis è quella di inglobare tale operazione in un più ampio intervento che prevede la riqualificazione strutturale ma anche culturale di un’area che comprenderà il Castello, la palazzina che ora ospita l’Urbanistica, piazza Torlonia e Villa Torlonia, con una ragionata pedonalizzazione. È stato fissato un nuovo appuntamento a cui sarà presente anche la Soprintendente con la quale sarà concordato il progetto definitivo del trasferimento degli uffici, comprensivo della gestione anche degli spazi esterni e delle relative pertinenze, anche al fine di rendere fruibile alla città il palazzo, tutti i giorni dell’anno, almeno 12 ore al giorno.