Avezzano. E’ stato chiesto il rinvio a giudizio per corruzione aggravata nei confronti di tre persone che dovranno presentarsi davanti al gup del tribunale di Avezzano il 17 aprile. Sotto accusa ci sono l’ex amministratore del Consorzio acquedottistico marsicano Gianfranco Tedeschi, l’ex direttore amministrativo Santina Fracassi e l’imprenditore Domenico Contestabile, amministratore della società che ha ceduto la sede. Secondo la tesi della procura, Contestabile “retribuiva Tedeschi e Fracassi in relazione alla scelta contraria ai principi di economicità, buon andamento ed efficienza della pubblica amministrazione effettuata dal Cam che esercita pubbliche funzioni quale società partecipata integralmente dagli enti locali che aderiscono al consorzio”.
L’inchiesta riguarda l’acquisto della sede del Cam che in un primo momento era stata archiviata e poi riaperta dopo la denuncia nel 2013 di Giacomo Morgante, ex direttore Cam ora defunto. Il sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, ha aperto un nuovo fascicolo e dopo la chiusura delle indagini e la richiesta di rinvio a giudizio l’udienza davanti al giudice è stata fissata per il 17 aprile. L’obiettivo della procura è quello di fare chiarezza sulle modalità che hanno portato all’acquisto della sede di via Pertini. Il cda del Cam nel gennaio 2007 incaricò proprio l’allora direttore generale Morgante di procedere a una indagine di mercato con l’istituzione di un’apposita commissione per verificare la possibilità di acquistare una sede. Tra le proposte avanzate dalla commissione, il cda scelse l’edificio di via Pertini per un costo di oltre 1,5 milioni di euro, somma poi lievitata a oltre 2 milioni. Durante le procedure, sempre secondo l’accusa, ci sarebbero state delle irregolarità messe in atto dai tre imputati in concorso. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Aldo Lucarelli, Antonio Milo, Domenicantonio Angeloni e Evelina Torrelli.