Carsoli. In questi giorni, riprendendo quanto scritto nel sito del Comune di Carsoli, molti giornali hanno riportato la notizia che la Tari(tariffa rifiuti) 2018 avrebbe avuto una riduzione del 4per cento rispetto al 2017. Sulla vicenda è intervenuto il consigliere Domenico D’Antonio, ex sindaco. “Siamo ormai abituati a ricevere informazioni distorte ed artefatte dai nostri amministratori che, giocando sui numeri, confondono i nostri cittadini; per questo riteniamo opportuno portare alla valutazione e riflessione degli utenti una lettura che riteniamo molto più coerente, oggettiva ed aderente alla realtà”, ha spiegato D’Antonio, “innanzitutto l’amministrazione raffronta due elementi diversi per arrivare all’affermazione della riduzione del 4%; da una parte prende a riferimento il gettito del 2017 e dall’altra i costi previsti nel PEF (Piano economico finanziario) 2018 che dovrebbero (e ripeto dovrebbero) corrispondere con il gettito 2018.
Come si può facilmente verificare il gettito sia nel 2016 che nel 2017 ha superato quanto previsto nel relativo PEF. Ciò significa che ai cittadini è stato richiesto per due anni consecutivi un tributo maggiore di quello effettivamente necessario a coprire i costi del servizio. Cosa succederà nel 2018? E’ facile, date queste premesse, confondere i cittadini facendo il raffronto fra il gettito precedente, maggiore rispetto ai costi preventivati, ed i costi preventivati per l’anno in corso facendo risultare una artificiosa riduzione del 4%. Se si vuole fare un calcolo preciso che incide direttamente sulle tasche dei cittadini occorrerebbe raffrontare la tariffa media sul costo reale del servizio 2017, pari a 2,13991€/metro quadrato per anno, rispetto a quella 2018 pari a 2,11807€, come risulta dai dati presentati ed approvati in Consiglio. Ebbene, da tale raffronto risulterebbe che la riduzione è inferiore all’1%. E’ pur sempre una riduzione ma infinitesimale se si considerano altri elementi del servizio ed i costi dello stesso. Per tali dati si fa riferimento all’anno precedente. Se la quantità di rifiuti andata a smaltimento è diminuita di oltre il 41% come è possibile che i costi da trattamento e smaltimento siano passati da 95.692,48€ del 2017 a 119.166,63€ del 2018 con un aumento del 24,53%.
Si è sempre affermato che occorre produrre meno rifiuti ed aumentare la raccolta differenziata per far diventare il rifiuto una risorsa e non un costo; i cittadini sono stati virtuosi ed hanno fatto il loro dovere. Come mai, allora, il costo del servizio scende solo dell’1% a fronte di tali consistenti miglioramenti, dovuti anche alla ulteriore riduzione del costo relativo allo spazzamento, lavaggio strade e piazze pubbliche a seguito dell’ultima gara? Forse perché l’amministrazione vuole che vengano caricati sulla TA.RI. dei costi che non appartengono al servizio e che andrebbero inseriti in altre voci del bilancio, come del resto è già avvenuto anche nel 2017? E perché, in tal modo, con la scusa che la TARI è una tariffa ed i costi debbono essere coperti al 100% si possono avere a disposizione in altri capitoli maggiori risorse per poter continuare a sperperare denaro pubblico utilizzandolo per far fronte alle innumerevoli promesse e ricercare, soprattutto, in tale fase, il solito dannoso ed interessato consenso? In tal modo si mortifica lo sforzo dei cittadini e degli amministratori e dipendenti che, precedentemente, si erano impegnati per ridurre fortemente il costo del servizio, per stabilizzarlo al fine di non avere sorprese e per ridurre, di conseguenza, la tariffa”.