Avezzano. “Invitiamo i sindaci, le associazioni e tutti i portatori di interesse, in primo luogo a impugnare gli aumenti dinanzi al Tar e a fare fronte comune anche per condurre azioni vigorose”. Cosi” l’ex sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, ora leader dell’opposizione e ispiratore e fondatore del Movimento Abruzzo al Centro, sul caro pedaggi sulle autostrade A24 e A25 che collegano l’Abruzzo e il Lazio. “Chiediamo il blocco immediato degli aumenti delle tariffe e che queste siano riportate in linea con la media nazionale, con riferimento a tratti analoghi, che si definiscano forme di abbonamento a costi concordati per tutti i pendolari, e che si faccia chiarezza sulla gestione della società Strada dei Parchi, con l’eventuale rinegoziazione della concessione – spiega ancora Di Pangrazio, il quale sottolinea anche come “il nostro Movimento sosterrà appieno chi si farà realmente interprete degli interessi e della voce delle aree interne. Occorrono strategie globali e un fronte forte che si faccia portavoce e guardiano degli interessi delle aree interne, una forza capace di operare con i giusti mezzi”.
Già 4 anni fa, allora alla guida di Avezzano, denunciammo, con l’azione univoca dell’Adunanza dei Sindaci riunita ad Avezzano, capoluogo della Marsica, alla presenza e con l’adesione del presidente della Provincia del tempo, Antonio Del Corvo, le scelte scellerate che avevano condotto, in circa 11 anni, le tariffe della A24 a un più 150%, a fronte di un costante peggioramento dei tempi di percorrenza e dei servizi. Oggi ci troviamo di fronte a un nuovo intollerabile abuso che va a colpire in particolare i pendolari, lavoratori e studenti costretti a utilizzare la A24 e A25″. In relata il ricorso presentato a suo tempo è ancora in corso.
Per il sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, tra i leader del movimento Abruzzo al Centro, “è giusto esprimere il proprio dissenso, mobilitarsi, a fronte dell’ennesimo salasso imposto ai cittadini, scelta scellerata e in linea con altre di stesso tenore, causa di danni diretti e collaterali alla nostra economia. Ben vengano iniziative quali la raccolta di firme, che senz’altro accorpano l’unità di intenti dei sindaci interessati, ma purtroppo – guardando in faccia la realtà – tale raccolta sarà presentata a un Governo che è a fine legislatura e si sta occupando dell’ordinaria amministrazione, né possiamo confidare in soluzioni radicali ed urgenti, scaturibili da incontri con i Ministri uscenti, atte a garantire la revisione di decisioni inique che continueranno a penalizzare la Marsica e le zone dell’Abruzzo interno. Dovremo batterci”, conclude, “per annullare questi aggravi, ma anche per rivedere le concessioni”. “Allo stesso modo, dovremo batterci per affermare un piano globale per la definizione e la gestione dei servizi essenziali per i cittadini, piano che dovrà essere calibrato sulle reali esigenze delle nostre popolazioni e con l’obiettivo di garantire una migliore qualità di vita e al contempo agevolare le capacità di sviluppo dei nostri territori”.