Avezzano. L’Associazione giovanile Mapuche inaugurerà sabato “Le grotte palentine e la via del latte”, un percorso storico-naturalistico lungo i sentieri e le grotte del versante palentino di Monte Salviano, Monte Cimarani e Monte San Felice. Il progetto vuole valorizzare il patrimonio territoriale attraverso la pulizia, riapertura e riqualificazione dei sentieri e delle grotte storiche, e la creazione di un percorso integrato all’interno di un’area ad elevata ricchezza floro-faunistica e storico-archeologica.
La giornata del 30 dicembre sarà occasione per visitare alcuni dei luoghi del percorso, condividere passi, idee e progetti, e festeggiare l’avvio del progetto. L’obiettivo è quello di valorizzare il patrimonio storico-ambientale del territorio e generare opportunità di sviluppo locale attraverso la creazione di un percorso storico-naturalistico lungo i sentieri e le grotte del versante palentino di Monte Salviano, Monte Cimarani e Monte San Felice. Lungo il percorso sono state ad oggi individuate, riaperte e rese accessibili alcune piccole grotte, mentre altre sono ancora da localizzare ed esplorare. Le sei grotte riaperte all’interno del presente progetto sono qui denominate come segue.
A. Grotta del pastore
È situata a ridosso della Via di Santa Barbara, subito dopo l’uscita dalla macchia conosciuta come “cesétte de Rafaeluccio”, ad un livello di 810 m.s.l.m. Era spesso usata come rifugio dai pastori in transito verso le spianate tra monte Cimarani e monte San Felice.
B. Grotta delle sesélle
È situata in corrispondenza della zona dei “Vignali”, in direzione di Cappelle, ad un livello di 760 m.s.l.m. È apparentemente la grotta di dimensioni maggiori; secondo voci popolari, avrebbe un lungo collegamento sotterraneo, ad oggi inesplorato.
C. Grotta delle ravi
È situata nella zona delle “Ravi”, tra Cese e Cappelle, ad un livello di 760 m.s.l.m. È vicina alla falesia di roccia ed al cosiddetto “ótro”, l’incavo in cui si dice siano stati gettati armi e materiali dei Tedeschi dopo l’occupazione del paese.
D. Grotta di Santo Rocco
È situata ad un livello di 840 m.s.l.m. lungo il sentiero che si stacca dalla “via del latte” per condurre verso la zona del rimboschimento sul monte Salviano. Trattandosi di una piccolissima grotta situata in un luogo piuttosto nascosto, era forse la più adatta all’occultamento di singoli prigionieri e fuggiaschi nel periodo della seconda guerra mondiale.
E. Grotta del tasso
È situata a ridosso del sentiero pedemontano tra la zona “dejj’Arborito” e l’acquedotto di Cese, ad un livello di 740 m.s.l.m. Era plausibilmente utilizzata per l’occultamento di materiali e beni trafugati durante l’occupazione tedesca del paese.
F. Grotta dell’istrice
È situata all’inizio del sentiero pedemontano, in corrispondenza del complesso della Pro Loco, ad un livello di 750 m.s.l.m. Nel secondo dopoguerra era, come altre, luogo di gioco e ritrovo dei ragazzi.