Tagliacozzo. Gli episodi di maltempo delle ultime settimane hanno comportato continue e ripetute interruzioni del flusso idrico e disagi alla popolazione. Sulla questione interviene in consigliere comunale di opposizione Romana Rubeo che chiede al Comune di intervenire sul Cam per fermare questi disservizi. “A questa situazione”, spiega il consigliere, “si aggiunge una completa carenza comunicativa: sia in occasione dei disservizi sopra descritti, sia in caso di innalzamento dei parametri di torbidità, infatti, le uniche comunicazioni alla cittadinanza da parte del Comune di Tagliacozzo sono state finora effettuate esclusivamente per mezzo di strumenti informatici, quali il sito internet del Comune e la relativa pagina Facebook, sebbene molti nostri concittadini (regolari contribuenti e fruitori del servizio) non abbiano accesso a tali mezzi.
Abbiamo pertanto depositato l’ennesima interrogazione per chiedere in quale modo l’amministrazione intenda sollecitare il Cam a intraprendere gli interventi strutturali necessari per ridurre le problematiche tecniche, che comportano simili disservizi; abbiamo anche chiesto se ci sia la volontà di considerare mezzi alternativi per la comunicazione alla cittadinanza. Riteniamo infatti che sia inaccettabile il rimpallo di responsabilità tra Comune, Cam e Asl, a cui puntualmente assistiamo in queste occasioni.
L’amministrazione”, continua Romana Rubeo, “non può usare un doppio standard: dichiarare ‘Il Cam siamo noi’ quando, come nei mesi scorsi, si paventa un eventuale fallimento e poi scegliere di non rivendicare il suo ruolo di secondo azionista del Consorzio quando questo latita negli investimenti necessari a fornire un servizio congruo. Servizio per il quale i tagliacozzani pagano bollette che invece arrivano puntuali e salatissime, come sta accadendo in questi giorni, e sulla cui entità ci riserviamo ulteriori approfondimenti. Ricordiamo che il Comune rappresenta l’ente più prossimo al cittadino e che pertanto esso deve fare da tramite con gli istituti erogatori di servizi. Peraltro, il sindaco, in qualità di autorità sanitaria locale, ha precise e dirette responsabilità. Si considerino, pertanto”, conclude, “tutti gli strumenti che l’ordinamento mette a disposizione per istituire una cooperazione tra amministrazioni pubbliche atta a risolvere i problemi concreti dei cittadini”.