Avezzano. «A sei mesi dall’elezione del nuovo Consiglio Comunale ci si accorge che il Comune avrebbe dovuto incassare 1,3 milioni di euro relativi ai permessi a costruire che potrebbero lievitare enormemente qualora si aggiungessero i tributi evasi relativi alla Tosap, Tia (ex Tarsu), tassa sui passi carrabili ed altro. Ennesima dimostrazione che l’attuale amministrazione Pdl capitanata dal sindaco Antonio Floris per dieci anni ha tirato a campare per pari periodo, tanto intenta a perseguire ed inseguire fattori effimeri». Lo affermano i consiglieri dei gruppi di opposizione Rinnovamento e Partecipazione e Fli, Roberto Verdecchia e Gino Di Cicco. «Da ultimo, vendita di plessi scolastici, project financing, leasing immobiliari quanto attenta ad illudere e a distogliere la collettività dai reali problemi della città con illusorie e discutibili promesse: squadra marsicana, convenzione con la A.J.Mobilitàsrl, campus scolastici, messa in sicurezza della scuola media Vivenza e chi più ne ha più ne metta. Che sia questa una manovra finalizzata a gonfiare il bilancio comunale per poter compiere qualche azione, nei prossimi sei mesi in piena campagna elettorale, per far dimenticare agli elettori quanto non è stato fatto per dieci anni. Chiediamo chiarezza al Sindaco ed all’Assessore competente», affermano, «e che ci riferiscano nel corso del prossimo consiglio Comunale perché, nonostante le nostre interrogazioni in sede di Consiglio e le innumerevoli osservazioni nelle competenti commissioni, circostanze osservate anche da illustri consiglieri di maggioranza vedasi Laurenzi Francesco, si è arrivati solo ora a prendere atto di una realtà che ha danneggiato l’Amministrazione nel corso di due legislature. Ora affinchè non ci si ritrovi nella condizione di non poter approvare il prossimo bilancio comunale, che significherebbe la paralisi del comune stesso, o peggio ancora si dovesse approvare un bilancio in parte presumibilmente non veritiero, chiediamo, inoltre, che si faccia il punto su quanti di quei crediti e dei relativi interessi siano ancora esigibili, se si sono compiuti atti formali che abbiano interrotto la prescrizione dei crediti e se si è provveduto a fare un conto analitico reale delle singole situazioni debitorie onde evitare di sparare nel mucchio e creare innumerevoli problemi ai cittadini così come è avvenuto per le insegne luminose. Per essere ancora più chiari non vorremmo che si portassero in bilancio, come crediti, ingenti somme di denaro che ci permetterebbero di ipotizzare la realizzazione di opere pubbliche, spot per la prossima campagna elettorale, quando queste somme potrebbero sgonfiarsi notevolmente perché inesigibili o irrecuperabili, e quindi destinate poi ad essere messe a perdita nei prossimi bilanci paralizzando l’attività della prossima amministrazione già enormemente compromessa dalla situazione debitoria che questa Amministrazione ha causato attraverso leasing immobiliari e rateizzazioni di pregresse controversie».