Canistro. Lettera aperta dei lavoratori ex Santa Croce alle istituzioni: da un anno non ci vengono riconosciuti i nostri diritti. I 76 dipendenti dell’azienda che imbottigliava l’acqua della Sponga sono disperati perchè che da un anno non percepiscono lo stipendio e devono ancora avere ferie non godute, alcune mensilità e il trattamento di fine rapporto. Per questo hanno scritto una lettera aperta alle istituzioni per ribadire far conoscere a tutti la loro situazione. “Questo non è un mondo giusto, no, purtroppo non lo è”, hanno spiegato i lavoratori dell’ex azienda che fa capo a Camillo Colella, “è forse questo l’insegnamento più giusto da dare ai nostri figli? Che stia sbagliando tutto chi continua a dare insegnamenti di onestà e coerenza? Siamo ex dipendenti Santa Croce spa, costretti a scrivere, nuovamente, per portare a conoscenza di tutti l’ennesima stranezza e tristezza”.
I dipendenti della Santa Croce sono ormai da un anno fermi. L’8 settembre 2016 si sono fermati e da febbraio è scattato il licenziamento. Nell’arco di questi 6 mesi non hanno percepito nulla, poi da febbraio è scattata la Naspi, ex mobilità, che porta nelle tasche dei lavoratori in media 700 euro al mese che però via via diminuendo con il passar del tempo. A conti fatti i 76 operai devono avere dalla Santa Croce circa 35mila euro ciascuno. “Dopo un anno dal nostro licenziamento siamo ancora qui ad aspettare che ci vengano riconosciuti i nostri diritti e le nostre spettanze: trattamento fine rapporto, ferie non godute e mensilità, costringendoci a chiedere il pagamento attraverso le lunghe trafile giudiziarie, farraginose e purtroppo lente, troppo. Viviamo la beffa quotidiana di vedere il marchio della nostra “cara acqua” per la quale abbiamo lavorato per anni sponsorizzato nel programma “Grande Fratello Vip” o dalle squadre di calcio di serie A come Fiorentina e Lazio. I vip che si trovano all’interno della famosa casa non sanno quello che noi stiamo vivendo, noi siamo i veri reclusi perché stiamo scontando una pena quotidiana fatta di bollette che si accumulano, di pagamenti che vengono accantonati, di soldi necessari per i libri dei nostri figli e altro”. Gli ex dipendenti della Santa Croce sperano di poter essere riassunti dalla Norda che ha temporaneamente vinto l’appalto per la gestione dell’acqua della Sponga e sta iniziando a lavorare per costruire il nuovo stabilimento. I tempi di realizzazione del sito e dell’avvio dell’imbottigliamento, però, ancora non sono chiari. Intanto gli operai si sono appellati alle Istituzioni e hanno chiesto “di accelerare i tempi del procedimento amministrativo, che permetta in tempi brevi la riapertura dello stabilimento nonché l’inserimento di tutto il personale che continua ad attendere che giustizia sia fatta”.