Avezzano. I sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione del personale della Asl Avezzano Sulmona L’Aquila a causa della gravissima carenza di personale che sta abbassando il livello di qualità dei servizi sanitari, se non la stessa chiusura di alcuni presidi assistenziali indispensabili. “Tale situazione, in atto da tempo”, affermano il segretario provinciale della Nursind Antonio Santillie, il segretario provinciale della Fsi Salvatore Placidi, che hanno proclamato lo stato di agitazione insieme alla Cgil, “si è ulteriormente aggravata a causa delle restrizioni economico finanziarie imposte dal Governo Regionale, che ha ridotto di ben 5,3 milioni di euro la dotazione finanziaria relativa al personale. La direzione aziendale della Asl, durante un incontro in prefettura, ha condiviso le preoccupazioni delle rappresentanze sindacali e le stesse motivazioni. Oltre alle responsabilità della Asl”, affermano, “la Regione Abruzzo si è fatta portatrice di una politica dissennata fatta di tagli di servizi essenziali, di riduzione dei livelli di assistenza che devono essere assicurati alle articolazioni territoriali della Asl, soprattutto quelle periferiche e disagiate, e di concentrazione dei servizi specialistici esclusivamente nelle Aree più fortemente urbanizzate”.
Le organizzazioni sindacali chiedono “l’eliminazione di tanti sprechi che sono sotto gli occhi di tutti e l’adozione di politiche finalmente orientate alla soddisfazione dei bisogni sanitari delle popolazioni, soprattutto di quelle notoriamente svantaggiate”. L’incontro è stato anche occasione per “ricordare alla Asl che, pur sollecitata da anni, non ha mai fatto nulla in concreto per risolvere la questione dei “fuori posto” e di non pochi operatori ai quali vengono conferiti incarichi o posizioni estranei alle loro qualifiche e in aperta violazione con le norme che ne disciplinano l’investitura”.