Avezzano. “Dopo due mesi di “intensa riflessione”, l’amministrazione De Angelis sforna, un maldestro tentativo di intorbidare le acque per disorientare i cittadini. Intanto il signor Fabrizio Ridolfi, che accusa Di Pangrazio di fare i conti pro domo sua, dimentica di dire che le centinaia di migliaia di euro in carico ai bilanci dei diversi anni sono riporti della precedente amministrazione”. Arriva a stretto giro e senza sconti la risposta della Coalizione Di Pangrazio alle dichiarazioni di Fabrizio Ridolfi. “Negli anni tra il 2008 e il 2011 le spese legali del Comune di Avezzano hanno toccato punte vertiginose di 549.837,02 euro e 495.956,00 euro”, spiegano dalla Coalizione, “Sin dall’inizio l’amministrazione Di Pangrazio ha tagliato della metà i costi che sono stati nel 2012 pari a 202.966,49 euro, dei quali ben 201.461,49 imputabili a passate amministrazioni; di 193.880,80 e 297.667,88 euro nel 2013 e 2014 rispettivamente, con la massima percentuale degli importi imputabili alle amministrazioni precedenti; di 155.848,64 euro nel 2015 e di 154.404,12 euro nel 2016. Considerando il quadriennio 2013/14/15/16 il risparmio è stato, rispetto al quadriennio 2008/09/10/11 della precedente amministrazione, di ben 741.483,19 euro, senza voler annoverare nell’analisi il 2012, anno in cui le spese legali erano imputabili per l’importo di 201.461,49 euro alla vecchia amministrazione e per 1.505,00 euro a quella guidata dall’ex sindaco. Bene che lo stesso Ridolfi citi il riporto di 5.353,80 euro per il 2019: una medaglia sul petto dell’amministrazione Di Pangrazio, a fronte delle centinaia di migliaia di euro ereditate dalla passata amministrazione. La verità dei fatti e dei numeri è indiscutibile e grazie alla resistenza in giudizio contro le indebite pretese risarcitorie, attuata attraverso l’Avvocato citato a sproposito e altri validi legali del territorio, abbiamo risparmiato centinaia di migliaia di euro. In passato non si faceva e si metteva mano alle tasche dei cittadini anche quando non era dovuto, e il Comune faceva da bancomat in favore dei furbi e a spese della collettività. Sarebbe opportuno che si facesse un’inchiesta giornalistica sulle spese legali negli ultimi 15 anni: ne vedremmo delle belle, anche riguardo a casi come quello che hanno visto impegnata l’amministrazione, ad esempio quello contro la Gielle, sorti quando l’amministrazione era…esattamente quella di oggi, stesso motore con qualche faccia diversa. Per quanto riguarda il ‘legale campano’, di cui si sottolinea l’origine di fuori regione come se fosse un reato, ricordiamo anche che ad Avezzano si è sposato, appartiene al foro di Avezzano, dove vi lavora e vive stabilmente, con la famiglia, da quasi 15 anni. Questo legale, “forestiero” solo per certi galantuomini, ha ricevuto importi per 13mila euro in tre anni, riportando quasi il 70% di vittorie che hanno permesso di risparmiare somme per dieci volte tanto. Per i giudizi in corso, facendo una stima, vi saranno somme da liquidare per altri 20mila euro circa, per 5 anni di attività al 2021 e si consideri anche che certi incarichi e quindi compensi sono al 50% con altri legali. C’è da sottolineare anche come Ridolfi, per finezza, conteggi due volte come incarichi affidati all’Avvocato suddetto pure i ricorsi legati a una stesso procedimento, e indichi le somme – pure sballate – lorde, non al netto più spese, come correttamente dovrebbe essere. Sperando che non sia malafede bensì solo ignoranza, possiamo pensare che probabilmente l’importo che hanno estratto dai documenti attiene a somme pertinenti anche ad altri legali, sia perciò una somma totale. Le chiacchiere stanno a zero. Per la prima volta nella storia di Avezzano l’Amministrazione, guidata da Di Pangrazio, ha pubblicato un Avviso pubblico, grazie al quale tutti gli avvocati interessati hanno potuto chiedere l’inserimento nell’elenco dei professionisti abilitati a svolgere eventuale attività a tutela dell’Ente. L’elenco va aggiornato ogni anno: si concentrassero su questo. Sempre che siano interessati, visto che hanno già disposto l’assunzione di un avvocato in pianta stabile – poi andremo a vedere chi è – che costerà quasi 80mila euro per un paio d’anni. Altro che valorizzazione delle risorse e tagli alla spesa!”
“Forse però questa tardiva ‘querelle’ serve proprio a sdoganare agli occhi dei cittadini l’ennesima assunzione superflua e onerosa, di cui però dovranno rendere conto”, concludono dalla Coalizione, “Come anche a far dimenticare il fatto di aver incaricato un avvocato romano per difendere interessi privati di 6 attuali consiglieri; vale a dire dove altri pagano di tasca propria – come avrebbero dovuto fare i sei cittadini suddetti ed eventualmente il sindaco con loro – De Angelis fa pagare alla comunità”.