Tagliacozzo. Dopo il rinvenimento di 10 cassette ossario nei pressi del cimitero di Tagliacozzo scomparse da quasi 8 anni e ricollocate nel piccolo cimitero di Tremonti solo pochi giorni fa, sul caso interviene l’ex sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa, attuale consigliere di minoranza sostenendo che il ritrovamento messo in atto dal primo cittadino non è nulla di “eccezionale”, anzi, secondo Di Marco Testa, Giovagnorio avrebbe anche ritardato la ricollocazione che sarebbe potuta avvenire alcuni mesi prima visto che il piccolo cimitero era già ristrutturato nel 2016. Non ci sta Eligio D’Andrea, uno dei parenti che ha condotto la battaglia da anni per il ritrovamento delle salme, andato su tutte le furie dopo aver letto l’intervento dell’ex sindaco su Facebook: “dove è stato Di Marco Testa fino a oggi? Ho inviato 54 raccomandate a tutti gli organi, nessuno mi ha mai risposto e nessuno ci ha detto dove erano i resti dei nostri cari. Troppo facile arrivare oggi e dire che era tutto sotto controllo. Se così fosse avrebbero una doppia colpa: cioè quella di sapere e di non aver mai detto”.
Secondo Di Marco Testa, che interviene “per il rispetto delle salme e dei parenti e perché doveroso raccontare la pura e semplice verità evitando qualsiasi speculazione mediatica come di fatto già si è verificato”, “nella primavera del 2010 (amministrazione Dino Rossi e il sindaco Vincenzo Giovagnorio consigliere di opposizione) si registrarono pesanti dissesti e crolli nella parte di valle del cimitero di Tremonti. A causa degli eventi, la ditta che si occupava dei servizi cimiteriali provvide (forse in maniera incauta) a esumare alcune salme, componendole in cassette metalliche e trasferendole presso il cimitero di Tagliacozzo, non potendole collocare per motivi logistici in quello di Tremonti. La mia amministrazione (eletta nel maggio del 2011 e Vincenzo Giovagnorio eletto consigliere di minoranza) si è subito interessata del problema”, sostiene Di Marco Testa, “tanto è vero che ha stanziato 160mila euro circa necessari alla messa in sicurezza del cimitero di Tremonti (con pali e muri di contenimento in cemento armato), alla costruzione di un blocco di nuovi loculi e un congruo numero di colombaie per la tumulazione delle cassette ossari. I lavori sono terminanti nell’autunno del 2016 e già in tale data era possibile programmare il rientro delle 10 cassette ossario depositate presso il cimitero Tagliacozzo. Cosa ha fatto di eccezionale il sindaco Giovagnorio e la sua amministrazione? Ha ritardato il rientro delle salme di circa un anno, relativa ad una problematica che doveva conoscere da ben sette anni (prima come consigliere e dopo come Sindaco)”.
Per D’Andrea “queste affermazioni sono paradossali perché solo adesso il sindaco parla della vicenda, mentre quando noi parenti, disperati, chiedevamo aiuto e delucidazioni alle istituzioni, arrivando a inviare 54 raccomandate, nessuno sapeva dove fossero finite le bare e nessuno si è mai degnato di rispondere dal Comune. Solo il sindaco Giovagnorio ha preso a cuore la drammatica situazione. Diamo atto dei lavori eseguiti, ma sulle affermazioni dell’ex sindaco ci sentiamo sconcertati e doppiamente arrabbiati”.