Avezzano. Gli incendi estivi hanno devastato vasti territori Abruzzesi ed hanno compromesso l’utilizzo dei pascoli fino al termine del periodo di pascolamento 2017 e anche per gli anni successivi, infatti l’art.10 della legge 335/2000 dispone il divieto di pascolo nelle aree boscate percorse da incendio per i successivi dieci anni dall’evento mentre non è chiaro se tale divieto riguardi anche le aree a pascolo percorse dal fuoco, come la piana di Campo Imperatore. “Dopo gli incendi gli allevatori sono stati costretti a ricondurre in azienda il bestiame con un aumento esponenziale dei costi di produzione dovuto all’alimentazione di almeno 3 mesi (settembre/novembre) con foraggi prodotti o acquistati a carissimo prezzo vista anche la scarsità della produzione dovuta alla lunga siccità, per questo dovrà intervenire il governo con degli aiuti specifici previsti per le calamità naturali” afferma Concezio Gasbarro presidente di Confagricoltura Abruzzo.
Ma l’eccezionale calamità rischia di far perdere gli aiuti della PAC e del PSR perché gli allevatori non riescono più a garantire il periodo minimo di pascolamento disposto dagli impegni assunti con il PSR e con la domanda unica della PAC. “Abbiamo scritto all’assessore regionale Agricoltura Dino Pepe perché si faccia carico di questi problemi che devono essere sottoposti, per alcuni aspetti, anche al Ministero dell’Agricoltura. Occorre garantire il pagamento integrale degli aiuti alle aziende agricole, per questo è necessario emanare opportune disposizioni che riconoscano la causa di forza maggiore al fine di evitare che le aziende agricole interessate, oltre ai danni subiti per effetto dell’incendio si vedano decurtati o addirittura revocati gli aiuti”, continua il presidente Gasbarro, “inoltre occorre chiarire se le aziende che hanno contratti con i comuni di durata quinquennale, la causa di forza maggiore consentirà loro la percezione degli aiuti anche se non potranno utilizzare le superfici a pascolo danneggiate dagli incendi” conclude Concezio Gasbarro.