Avezzano. False domande di assunzione di lavoratori extracomunitari da parte di imprenditori agricoli compiacenti per favorire l’ingresso in Italia di futuri irregolari che pagavano somme anche fino a 11 mila euro per frequentare corsi in Marocco e poter, così, raggiungere il territorio italiano. Per questo motivo, con le accuse di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e truffa ai danni dello Stato, la direzione distrettuale antimafia dell’Aquila ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 persone, al termine di un’attività investigativa della squadra Mobile del capoluogo, sviluppata tra l’aprile 2013 e il giugno 2015 e coordinata dal pubblico ministero David Mancini, che ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini. L’udienza preliminare, secondo quanto riportato dal Centro, è stata fissata per il 22 novembre davanti ai giudici del tribunale dell’Aquila.
Le indagini della polizia hanno permesso di individuare un particolare fenomeno di favoreggiamento all’ingresso irregolare di cittadini extracomunitari attraverso l’inoltro di richieste strumentali di nulla osta. Quelle domande consentivano, sempre secondo la procura antimafia, ai presunti lavoratori extracomunitari, che sono considerati parti lese della vicenda, di partecipare ai corsi in Marocco, finanziati da fondi europei, e ricevere così una prelazione all’arrivo in Italia con possibilità di permanenza indeterminata. Ma ad aspettarli non c’era alcuna assunzione, solo l’irregolarità sul territorio, tanto che gli imprenditori che, come da carte false, avrebbero dovuto ingaggiarli, alla luce degli accertamenti si è scoperto che non sapevano né chi fossero né dove si trovassero i lavoratori per cui avevano chiesto il nulla osta. E’ scattata quindi la richiesta di rinvio a giudizio per il trasaccano Augusto Cicchinelli e altri 23 indagati alla luce delle prove raccolte anche grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali. Per mancanza di attualità dei reati commessi, secondo quanto appreso, il pm non ha chiesto le custodie cautelari poiché era trascorso troppo tempo tra la conclusione delle indagini e la consegna degli avvisi di garanzia per chiedere l’arresto in carcere o ai domiciliari e altre misure per alcuni di loro.
Gli imputati sono Augusto Cicchinelli (52 anni di Trasacco) Attilio Cicchinelli (51 anni di Avezzano), Gianfelice Angelone (46 anni di Avezzano), Francesco Papa (55 anni di Roma), Rachid Bedraoui (45 anni originario di Sefrou- Marocco ), Mohammed El Adouy (40 anni originario di Khouriba – Marocco), Mohammed Ari (39 anni originario di Beni Ami Esr), Said Yatimenabi (Marocco 29 anni), Oiman Yatimenabi (Marocco 27 anni), Laamiri Jabbari (Marocco 38 anni), Daniela Petruta Pintilescu (Romania 40 anni), Gioacchino Ciocci (Avezzano 44 anni), Giuseppe Antonini (Avezzano 34 anni), Giuseppe Stornelli Celano 58 anni), Pasquale Salvati (Trasacco 68 anni), Massaro D’Alò (Avezzano 47 anni), Ugo Perrotta (39 anni di Celano), Angelo Catarinacci (25 anni di Avezzano), Giuseppe Di Fabio (40 anni di Avezzano), Antonio Troiani (45 anni di San Benedetto dei Marsi), Mario Morgante (70 anni di Celano ), Franco Di Fonzo (57 anni di Lecce dei Marsi ), Francesco Cafiero 24 anni di Vico Equense (Napoli), Francesco Cafiero 64 anni di Castellammare di Stabia (Napoli).
L’attività illecita ha visto coinvolti numerosi imprenditori agricoli della Marsica che avrebbero inoltrato tante richieste dietro pagamento di denaro. I beneficiari venivano inseriti in appositi corsi in Marocco organizzati dagli appartenenti all’associazione “Mondo a Colori”, facente capo al principale indagato della vicenda. Vincitrice dell’Avviso numero 1/2011 del Fei (Fondo europeo per gli investimenti), curato dal ministero del Lavoro e dello sviluppo economico, l’associazione “Mondo a Colori”, che aveva presentato un progetto chiamato “Integra”, aveva ottenuto un finanziamento complessivo di 200 mila euro (in due tranche) attraverso il quale ha finanziato corsi di formazione linguistica e professionale da tenere in favore di cittadini residenti nei Paesi di origine interessati da flussi migratori. L’obiettivo della proposta progettuale è stato quello di favorire il processo di integrazione degli extracomunitari attraverso percorsi formativi in materia linguistica di orientamento civico e professionale per sostenere e facilitare il loro ingresso nel territorio e il conseguente inserimento lavorativo. La formazione qualificata certificata non è stata riscontrata nelle centinaia di denunce sporte dai frequentatori dei corsi, per le quali personale della Mobile si è dovuto avvalere costantemente di ausiliari di polizia Giudiziaria di lingua araba. L’integrazione lavorativa, presupposto necessario del progetto, era basata solo sulla presentazione delle 123 strumentali domande di assunzione, alle quali non è seguito un effettivo impiego lavorativo dei beneficiari, poi abbandonati nel territorio nazionale e divenuti del tutto irregolari.
Sembra che la Squadra Mobile ha saputo che dalla Marsica erano stati organizzati corsi di formazione finanziati da fondi europei che stavano favorendo l’ingresso in Italia di numerosi extracomunitari marocchini grazie alla compiacenza di alcuni imprenditori agricoli disposti a inoltrare richieste fasulle di nulla osta ai sensi dell’articolo 23 del decreto legislativo 286/98. I dati forniti dallo sportello unico della prefettura hanno confermato l’inoltro da parte di diversi imprenditori di 196 domande collegate al progetto “Integra” dell’associazione “Mondo a Colori” di Attilio Cicchinelli e finanziato con il massimo possibile di 200 mila euro. Il progetto aveva localizzato nel Marocco il luogo dove tenere i corsi e la Marsica come destinazione per l’integrazione lavorativa del personale extracomunitario che sarebbe stato formato. Al momento di cominciare le indagini, 180 erano le richieste esaminate, di cui 119 accolte con il rilascio del nulla osta all’ingresso in Italia, e 61 respinte. Di conseguenza sono stati concessi 116 visti di ingresso, dei quali solo 33 hanno apparentemente concluso l’iter con l’accompagnamento dello straniero in prefettura per la richiesta del permesso di soggiorno e l’assunzione.
Dopo una prima fase d’indagini preliminari, su richiesta della polizia è stato autorizzato dalla procura il supporto delle intercettazioni telefoniche e ambientali che avrebbero fornito conferme nei confronti di soggetti già indicati nelle denunce dagli extracomunitari parti lese, rivelando al tempo stesso il coinvolgimento di altre persone prima non individuate. In parallelo gli investigatori hanno proceduto a rintracciare, dove possibile, gli extracomunitari entrati in Italia con i nulla osta contestati, che hanno confermato l’esistenza del traffico illecito, precisando di aver pagato ingenti somme di danaro a intermediari per poter entrare in Italia, senza essere stati occupati, anche se per alcuni la documentazione presentata attestava diversamente. Gli extracomunitari hanno confermato anche il coinvolgimento di datori di lavoro già individuati nella fase preliminare e di altri imprenditori non emersi dalle intercettazioni che sono finiti anche loro sotto la lente di ingrandimento. Oltre ai reati legati al favoreggiamento all’immigrazione, l’indagine ha mostrato anche violazioni alle normative sui fondi europei: si ritiene, infatti, che entrambe le tranche del progetto “Integra” di Cicchinelli siano state ottenute presentando comunicazioni e documentazione dal contenuto fuorviante.
Dopo aver documentato l’interesse illecito degli indagati al finanziamento europeo relativo all’avviso n.1/2011, si è avuto modo di riscontrare, tra la documentazione acquisita presso gli uffici ministeriali, come Attilio Cicchinelli abbia tentato di riprovarci con una nuova domanda di ammissione per un secondo avviso, il n.3/2012, sempre tramite l’associazione “Mondo a Colori”. In relazione a questo secondo avviso è stato presentato il progetto “Leggo, Scrivo, Lavoro”, ugualmente organizzato tra il Marocco sede dei corsi e la Marsica dove si trovavano i posti di lavoro fittizi. Ma questa volta, da una prima analisi delle firme sulle dichiarazioni si sono evidenziate palesi difformità con quelle dei documenti di identità. A causa di questo e del superamento del limite dei costi indiretti di progetto, la domanda del Cicchinelli è stata esclusa.
L’udienza preliminare è stata fissata per il 22 novembre al tribunale dell’Aquila.