Collelongo. Nuvole di fumo dalla Marsica occidentale a quella orientale e voli continui di canadair alla ricerca dell’acqua. In fumo, secondo una stima ancora da confermare, sarebbero andati in fumo circa 80 ettari di territorio. E’ stata una domenica da bollino rosso quella appena trascorsa con incendi sempre più ampi e sopratutto sempre più difficili da domare. Nella mattinata si è sviluppato il rogo alle porte dell’Abruzzo. La Valle dell’Aniene ha iniziato a bruciare creando preoccupazione tra i residenti. Le fiamme hanno interessato una vasta area da Affile e Sublacense e poi a macchia di leopardo nella zona tra Roviano e Roccagiovine. Un volontario della Protezione Civile di Mandela è morto mentre era in servizio per spegnere l’incendio di Roccagiovine.
Nel primo pomeriggio, poi, è iniziata a bruciare anche la Marsica orientale. L’incendio ha interessato tutta la montagna che circonda Collelongo arrivando anche a toccare le abitazioni. Una casa è stata distrutta dalle fiamme. La paura in paese è stata tanta e si è ipotizzato anche un’evacuazione di massa nella parte nord, ma poi l’allarme è rientrato. Ieri sera in Comune c’è stata una riunione per organizzare i gruppi di vigilanza ed evitare che la situazione possa sfuggire di mano. Ieri, nonostante l’intervento di vari gruppi di protezione civile, vigili del fuoco e canadair, non è stato facile domare le fiamme. Oggi andranno avanti le operazioni di spegnimento alle quali prenderanno parte anche tanti residenti che hanno dato la loro disponibilità.
Intanto cresce anche la preoccupazione per la carenza d’acqua in alta montagna. Gli animali stanno soffrendo molto e nonostante l’intervento degli agricoltori che cercano di portare su le cisterne tra qualche giorno rischiano di rimanere a secco. L’allarme è stato lanciato dagli agricoltori di Magliano, ma anche da quelli del versante rovetano di Balsorano e San Vincenzo che chiedono l’aiuto delle autorità per fronteggiare questa emergenza.