Avezzano. Si è barricato da questa mattina all’interno della sede del Gal Terre aquilane, a Sviluppo Italia, per impedire l’accesso al nuovo Cda contestandone la legittimità e denunciando, con un esposto alla Procura della Repubblica, diverse persone che avrebbero commesso delle attività illecite per sostituire il consiglio di amministrazione presieduto fino ad allora dall’ex consigliere comunale dell’amministrazione Di Pangrazio, Rocco Di Micco. Augusto Cicchinelli, dipendente del Gal e rappresentante di alcune quote con società private ha così di fatto impedito ai nuovi componenti di entrare e sul posto è stato necessario l’intervento della polizia e dei vigili urbani. “Ho preso una decisione grave che mette a repentaglio la mia salute”, si legge nella denuncia di Cicchinelli, “ma atti delinquenziali di gruppo (con arroganza e omertà generali) che in Sicilia si chiamerebbero mafia, non possono essere tollerati in una società privata dove alcuni politici hanno esercitato, esercitano e stanno esercitando con una serie di complici attività illecite con la consapevolezza dell’impunità”. Il nuovo presidente, con tutti i soci, hanno atteso nel cortile l’intervento delle forze dell’ordine che alla fine sono andate via.
“L’assemblea”, ha sottolineato il nuovo presidente, avvocato Antonio Carlini, “ha bisogno di determinati requisiti e va fatta dallo stesso cda che è legittimato a indire l’assemblea e a revocare l’assemblea. In questo caso la revoca è stata fatta dell’ex presidente Rocco Di Micco e i soci di conseguenza sanno che non può essere ritenuta valida e hanno svolto tranquillamente l’assemblea che aveva addirittura il 65 per cento dei soci che all’unanimità hanno nominato un nuoco consiglio di amministrazione. Ossi volevamo prendere possesso della sede ma abbiamo trovato la porta chiusa con un catenaccio e siamo rimasti un po’ interdetti. Abbiamo chiamato la polizia locale che ha constatato la situazione. Abbiamo fatto la comunicazione alla Regione, a tutti i soci e alla Camera di Commercio che ha già dato riscontro”, ha aggiunto Carlini, “nello statuto del Gal c’è scritto che la volontà dell’assemblea vincola tutti i soci e quindi siamo legittimamente in carica. Qualora dovessero ritenere una cosa diversa dovrebbero rivolgersi alla magistratura ordinaria e fare eventualmente ricorso, ma non possono certo fare azioni del genere che sono plateali ed esagerate. Forse nascono da altri interessi sotto”.
Per l’altro presidente, Di Micco, anche lui presente fuori dalla sede, che dovrebbe essere l’ex, l’assemblea non è valida. “Abbiamo contestualmente convocato un nuovo Cda che c’è domani”, sostiene, “ma la Regione ha bloccato la firma della convenzione proprio per questa situazione che si è creata. E’ successo perché c’è stata una ingerenza forte. Avevamo revocato questa assemblea perché la maggior parte del Cda aveva espresso l’impossibilità di partecipare e poi perché la mattina del 20 era arrivata una pec dalla Regione che ci diceva che il 2 agosto si doveva firmare. E quindi se si cambiava il Cda non ci sarebbe stato il tempo materiale per cambiare le firme per la firma alla Regione. Abbiamo mandato insieme alla revoca anche la convocazione per il 3 agosto. Si sarebbe riconvocata l’assemblea dopo una settimana e si sarebbe fatto tutto. Quanto alla denuncia”, continua, “l’abbiamo fatta stamattina perché la Regione ieri ci manda una lettere in cui dice che è rimandato sine die la firma. Il danno è conclamato perché c’e stato un ritardo nell’erogazione dei fondi ed è per il territorio. Di penale c’è l’ingerenza della politica e circostanze che hanno fatto sì che questa assemblea venisse alterata e gestita da un noto politico marsicano in maniera del tutto arbitraria non avendo né titoli, utilizzando il potere politico in maniera artificiosa e in ogni caso illegale. Il reato lo deciderà il magistrato, sarà il magistrato che rileverà se ci sono dei reati o no. Può essere anche che l’archivierà. C’è chi è venuto a gestire l’assemblea. Ci sono testimoni oculari e anche la registrazione”.
La denuncia di Cicchinelli, che è stata attaccata alla porta e diramata in una conferenza stampa di oggi pomeriggio, è contro 15 persone tra cui ci sono tutti i componenti del nuovo Cda, Antonio Carlini, presidente, Roberto D’Amico vice vicario, Marcello Gallese vice, Francesco Adduci Colle, Eleonora Pensa, Serena Pisano, Sara Cicchinelli, Roberto Di Salvatore, Roberto D’Agostino, con l’aggiunta di Vincenzo Cestola della cooperativa Opoa, oltre a Valerio Bisegna e Gianluca De Angelis, rappresentati di Segen e della Comunità montana Lorenzo Berardinetti, consigliere regionale, Gianfranco Tedeschi, sindaco di Cerchio e Angelo Pierleoni, commercialista. Sulla vicenda sono state già annunciate querele e richiesta di risarcimento qualora si ravvisassero estremi per diffamazione o danni di immagine. Al riguardo, “il consigliere Berardinetti, informato dai media in merito alla vicenda Gal Terre Aquilane e della denuncia presentata da un collaboratore dell’ente”, rende noto che “non si farà certo intimidire da tali atteggiamenti e che i suoi legali sono già al lavoro per rilevare qualsiasi azione diffamatoria venga messa in atto. Inoltre Berardinetti diffida chiunque dal compiere azioni che possano danneggiare la propria onorabilità e reputazione in modo falso e pretestuoso”. (p.g.)