Una citazione trovata su Instagram mi ha incuriosito sul libro “Il senso delle cose” di Feynman. Da lì mi si è aperto un mondo e non ho più avuto la forza di fermarmi. In pochi mesi ho letto quasi tutto di questo incredibile fisico statunitense e adesso mi viene il dubbio se il mondo ci abbia guadagnato di più con il Feynman scienziato o scrittore. Premessa: Feynman è stato Nobel per la fisica nel 1965 per l’elaborazione dell’elettrodinamica quantistica ed era uno di quelli che, assieme a Fermi e pochi altri geni, parteciparono al progetto Manhattan, ovvero la costruzione della bomba atomica. Non starò qui a fare la recensione di tutti i suoi capolavori, uno più bello dell’altro, ma mi piaceva soffermarmi su quello che mi ha fatto innamorare di lui, il già citato “Il senso delle cose”. Il grande merito di questo straordinario libro è che ci fa capire il perché le cose accadono. Sembra poco? Beh, in un mondo dove l’antiscienza la fa da padrone (complottisti, antivaccinisti, sciachimisti ecc ecc) non mi sembra per niente male come traguardo. Feynman è illuminante come un faro nella notte: fa luce sui misteri dell’universo ma senza citare una sola formula, senza tirare in ballo difficili paroloni o chissà quali teorie complicate … solo tanti esempi, tutti meravigliosamente spiegati. Nel suo divagare affronta tutto in maniera estremamente semplice ed accattivante: il fisico passa dall’etica alla religione alla politica, a chiedersi il perché delle cose, della vita, di tutto, mosso da una curiosità insopprimibile e quasi fanciullesca. Una menzione a parte la merita il bellissimo elogio del dubbio, assunto a condizione esistenziale, che apre la mente alla libertà e alla sperimentazione. Feynman ci ricorda che solo il dubbio ha permesso all’uomo di progredire; tutti quelli che avevano in tasca verità assolute non hanno mai portato nulla di buono nell’evoluzione scientifica della razza umana. Una sua frase celebre recita: “Preferisco domande che non hanno risposte a risposte che non posso mettere in discussione”. La cosa più interessante però è che nonostante questi libri siano stati scritti da uno dei più grandi fisici mai esistiti, sono tutti leggeri, scritti benissimo e mai noiosi, anzi spesso sono pervasi da quell’ironia che solo i grandi geni possiedono (alla Sheldon Cooper di Big Bang Theory, per capirci). E’ ovvio che consiglio tutti i libri di Feynman, ma se proprio sceglierete di partire per questo viaggio senza ritorno, fatelo da “Il senso delle cose”. La frase scelta: “Quando da piccolo scoprii che Babbo Natale non esisteva, non ci rimasi male. Ero al contrario sollevato di sapere che un fenomeno molto più semplice spiegava come mai così tanti bambini in tutto il mondo ricevessero regali tutti la stessa notte”. @francescoproia