Avezzano. La sconfitta non se l’aspettava. Lo aveva detto in mezzo a centinaia di persone in piazza Risorgimento e ripetuto poi nei vari comizi. Il popolo era con lui, e invece alla fine gli ha tirato un colpo basso che gli è costato lo scranno comunale. Gianni Di Pangrazio, sindaco per 5 anni della città, ieri sera ha dovuto consegnare la fascia tricolore al suo ex assessore Gabriele De Angelis. Poco prima della mezzanotte è arrivato al comitato elettorale con il fratello Giuseppe, presidente del consiglio regionale, e con Domenico Di Berardino, ex presidente del consiglio comunale. Il suo sorriso c’era sempre, come del resto la battuta per amici e sostenitori che lo stavano aspettando. Ma il volto era tirato, stanco e anche un pò deluso.
“Vedo una vittoria dovuta al disagio delle persone”, commenta a caldo Di Pangrazio, “lui evidentemente ha avuto i voti di chi ha delle difficoltà nel vivere quotidiano. Il sindaco è quello che si assume le responsabilità di tutto e naturalmente questa responsabilità è ricaduta su di me. Ha vinto una persona che ha fatto un suo percorso con l’ambizione di diventare sindaco”. Di Pangrazio, circondato dai suoi, ha ribadito che la sua forza è stata la sua squadra. “Ci sono 300 – 400 persone che sono venute ad onorarmi e a dirmi che continueranno a stare con me. Questo vuol dire che la gente sta con Gianni, hanno un affetto particolare verso di me e noi continueremo ad andare avanti con le associazioni e le altre realtà”. Il sindaco uscente, accolto con un coro “Gianni Gianni”, è convinto che non tutti hanno capito l’impegno che lui ha messo in 5 anni di amministrazione e per questo hanno voluto cambiare. Prima di salutarci gli chiediamo quale è il ricordo più bello di questi anni e lui risponde senza battere ciglio: “aver governato la mia città”.