Avezzano. Salta ancora la data per la presentazione del Piano sanitario aziendale. Lo strumento che definirà una volta per tutte la struttura della sanità e degli ospedali in tutto il territorio, elaborato per mesi dalla Asl, dovrà essere rivisto di nuovo perché la Regione ha deciso di emanare nuove linee guida che, secondo alcune indiscrezioni, renderanno i tagli più graduali. Per ora le linee guida sono non sono ancora state rese note. Il Piano doveva essere reso noto il 15 settembre e lo aveva annunciato il direttore generale della Asl, Giancarlo Silveri, a dieci giorni dalla presentazione ufficiale. Invece ora, a un mese di distanza, si scopre che è tutto da rifare, o quasi. Infatti spuntano delle nuove linee che aggiusterebbero il tiro sui tempi di applicazione dei tagli o, come li chiamano in Regione, gli interventi di razionalizzazione. Si tratta di direttive che ancora non sono state rese note ma che dovrebbero rendere meno improvviso e quindi più soft il piano di riordino. Un punto per tutti, quello riguardante le unità operative complesse. Un decreto del commissario alla Sanità, Gianni Chiodi, prevedeva infatti la chiusura graduale di importanti unità operative. Si tratta, in particolare, del decreto numero 15/2001 del 14 aprile 2011 con cui Chiodi e il sub commissario alla Sanità, Giovanna Baraldi, sanciscono in via definitiva e perentoriamente, a decorrere dal primo gennaio 2013, la trasformazione di alcuni reparti della Marsica. Il provvedimento, infatti, prevede che, quando l’unità operativa complessa è unica nella Asl, deve stare per forza nell’ospedale capoluogo di provincia, quindi all’Aquila. Tutto ciò indipendentemente dal bacino di utenza, dei ricoveri e delle valutazioni epidemiologiche. Ora però la data del primo gennaio potrebbe slittare e il provvedimento entrare sì in vigore, ma con tempi più dilatati. Tutto ciò, però, comporta inevitabilmente ulteriori ritardi per l’approvazione del Piano aziendale che era oramai pronto. Secondo il manager Asl, «le nuove linee guida aggiuntive non modificheranno l’impianto generale del Piano, oramai in dirittura d’arrivo», ma è certo che ne rallenteranno l’approvazione creando ulteriori disagi alla popolazione che attende di conoscere il destino della sanità marsicana.