Avezzano. Portare tramite conoscenze nei Comuni all’affidamento di gare per l’illuminazione e poi ottenere tangenti dagli appalti in accordo con l’imprenditore. E’ questo, in sintesi, il sistema emerso secondo l’accusa nelle indagini sugli appalti nella Marsica che vede indagati a vario titolo 37 tra amministratori, tecnici e imprenditori per reati che vanno dalla corruzione fino all’associazione per delinquere, da turbativa d’asta fino alla falsità materiale ed ideologica.
L’inchiesta della procura di Avezzano parte da una presunta associazione a delinquere composta da Gianfranco Tedeschi, Danilo Paolini, Mariano Santomaggio e Angelo Capogna. In sostanza, secondo l’accusa, “quali promotori, capi, organizzatori e partecipi si associavano fra loro allo scopo di commettere una serie di delitti contro la pubblica amministrazione della specie dei delitti di corruzione di turbativa d’asta, realizzando come reati scopo l’alterazione delle procedure di gara indette da parte dei Comuni di Avezzano, Trasacco, Ortucchio, Villavallelonga, Collelongo, Castellafiume, Celano, svolgendo i primi tre la funzione di intermediario fra i relativi amministratori locali e il quarto uomo, Angelo Capogna, amministratore della società Saridue srl, al fine di renderli verso quest’ultimo compiacenti e fargli compiere atti contrari ai doveri d’ufficio, ossia fargli affidare il premio svolgimento di gare fittizi alla predetta società di servizi di illuminazione pubblica, così commettendo i delitti di corruzione, turbativa libertà degli incanti e falso ideologico”.
In sostanza, sempre secondo l’accusa, “i primi tre promuovevano la costituzione della predetta associazione proponendo a Capogna di partecipare a gare in materia di illuminazione pubblica indetti dai Comuni dell’area marsicana che loro gli avrebbero fatto vincere illecitamente tramite la loro intermediazione organizzando la predetta associazione, sia fissando il programma criminoso, sia dando le disposizioni necessarie ad attuarlo. In particolare, da una parte, decidevano presso quali comuni Capogna avrebbe ottenuto l’affidamento della citata fornitura previa partecipazione a gare fittizie, dall’altra gli indicavano quali amministratori locali contattare per realizzare tale programma criminoso”.
Secondo quanto emerso dalle indagini, “utilizzavano ai fini dell’Associazione principalmente al fine di dissimulare i pagamenti illeciti ottenuti le società il loro disposizione ed in particolare la srl Innovazione e sviluppo di Tedeschi che tali pagamenti fatturava sotto le mentite spoglie di retribuzione di consulenze rese da Danilo Paolini e Mariano Santomaggio, le società dagli stessi amministrate ossia, Sia Consulting srl e Sia sas e dove gli stessi erano associati come commercialisti e che tali pagamenti fatturavano sotto le mentite spoglie di retribuzione della tenuta delle scritture contabili della srl Saridue e di consulenze”. In questo scenario, secondo la tesi accusatoria, “Capogna, quale partecipe dell’associazione, eseguiva le indicazioni fornite, con correndo alla realizzazione dei reati quali corruzione, turbata libertà degli incanti è falso ideologico”.
A catena, dall’indagine, sarebbe emersa una lunga serie di reati legati a questo meccanismo da parte degli altri amministratori e tecnici dei comuni interessati a questo presunto sistema illecito. Questa avrebbe portato a indagare per diversi reati e per somme piccole o più sostanziose, ma non per associazione a delinquere, le seguenti persone: Francesco Di Stefano, dirigente del Comune di Avezzano, Luca Dominici, ex assessore di Avezzano, Claudio Tonelli, ex capo di gabinetto del sindaco di Avezzano Antonio FLoris, Martorano Di Cesare, ex sindaco di Villavallelonga, Angelo Salucci, ex sindaco di Collelongo, Filippo Piccone, ex sindaco di Celano, Gianluca Del Corvo e l’avvocato Vittoriano Frigioni, ex assessori al Comune di Celano, Mario Quaglieri, attuale sindaco di Trasacco, Federico D’Aulerio, ex sindaco di Ortucchio, Roberto Salvi, ex assessore del Comune di Trasacco, Guido Pignanacci, assessore a Ortucchio, Luigi Babusci, libero professionista, Paolo Venditti, ingegnere, Mauro Contestabile, ingegnere, consigliere comunale ad Avezzano, Mauro Aureli, dirigente comunale a Celano, Aurelio Maurizi, ex sindaco di Castellafiume, Salvatore Manfredo, ex assessore Castellafiume. Indagati ancora a diverso titolo Fabrizio Di Battista, Corrado De Angelis, Luigi Ciacca, Paola Quaglieri, Elio Morgante, Cesidio Piperni, Ermanno Bonaldi, Mario Gatti, Giampietro Attili, Mauro Contestabile, Fabio Buccitti, Luca Manzoni, F.M.M., oltre a Angelo Capogna, legale dell’azienda che avrebbe gestito la pubblica illuminazione in numerosi Comuni della Marsica e la “gola profonda” che ha raccontato di aver pagato tangenti e dato regalie. In ballo secondo l’accusa dei sostituti procuratori Maurizio Maria Cerrato e Roberto Savelli, ci sarebbero appalti che vanno dai 60mila euro di Celano, fino a quelli dell’importo di quasi 600mila euro ad Avezzano.
Continuano intanto, in pieno clima di campagna elettorale, le prese di posizione del mondo politico sulla vicenda.
Sul caso interviene Claudio Tonelli,indagato che ha ritirato la sua candidatura. “Sulla vicenda”, afferma, “si sta parlando in maniera indegna e farneticante, i fatti a me imputati sono di assoluta fantasia, e come già fatto in precedenza, ribadisco la mia sincera estraneità alle circostanze contestatemi, riponendo la massima fiducia nell’operato della magistratura che ha il diritto-dovere di indagare e fare chiarezza. Tengo a precisare, ad evitare facili strumentalizzazioni che la decisione di non ricandidarmi prescinde dai fatti del giorno perché risale a tempi non sospetti, concordata e condivisa con la mia parte politica, tenuto conto inoltre che la carica di consigliere comunale, comunque mi avrebbe comportato, quale dipendente comunale, la posizione di aspettativa non retribuita. Auspico per tutti, una veloce soluzione della vicenda e una serena campagna elettorale”.
Una nuova nota è stata inoltre diramata da Gianfranco Tedeschi. “Posso affermare”, spiega il sindaco di Cerchio, “senza possibilità di essere smentito, che non ho mai avuto rapporti in merito alla pubblica illuminazione con nessun dei comuni che leggo nelle conclusioni delle indagini. Non ho mai avuto modo di parlare e/o incontrare nessuno degli amministratori che leggo nelle conclusioni delle indagini nel merito delle gare della pubblica illuminazione. La questione per quanto mi riguarda”, prosegue il primo cittadino “è forviante e priva di ogni oggettivo elemento probatorio” . “Essere coinvolto in questa vicenda giudiziaria, con ipotesi così infamanti è una cosa che non accetto. Dimostrerò”, continua ancora Tedeschi, “di nuovo e come ho fatto già in passato in merito a procedimenti che mi hanno visto coinvolto, la mia totale estraneità ai fatti, perché non ho fatto nulla di illecito e non ho avuto mai rapporti di nessun genere con i comuni coinvolti per la pubblica illuminazione. L’argomento vero è che avevo nei mesi scorsi, ipotizzato e formalmente rappresentato in altra sede giudiziaria, quanto sta accadendo oggi , esattamente il 6 gennaio 2017. Continuare ad accettare questo assurdo stato di cose in silenzio non è più possibile. Ho fiducia nella legge, e per questo non mi risparmierò, non solo nel dimostrare di nuovo la mia totale estraneità ai fatti, ma capire la ragione di tante falsità ed accanimento. Non ho fatto nulla e non ho nulla da temere, non accetterò più questo assurdo attacco diffamatorio. Io sono innocente, spero che nell’animo lo siano pure gli autori di queste continue, infondate e false accuse”.