Avezzano. Ci sarebbe il campanilismo e la mancanza di rispetto secondo Calvino Cotturone, segretario di circolo del Pd di Celano, alla base delle polemiche innescate nei giorni scorsi sulla scelta dei candidati per le varie mozioni in vista delle primarie del Partito previste per il 30 aprile. Nel particolare Cotturone si scaglia contro la senatrice Stefania Pezzopane e l’accusa di usare un atteggiamento che non fa bene a nessuno. Ma nei giorni scorsi altre polemiche erano state sollevate dal sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, che dopo essere stato per giorni in trattativa per ottenere un posto nella lista della mozione guidata dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, è stato messo da parte. “Le polemiche sono le cose che fanno più male alla politica”, ha commentato Cotturone, “tra queste le peggiori sono proprio le polemiche interne ai partiti. Questo dovrebbe saperlo soprattutto chi si trova in Parlamento e deve, più di chiunque altro, aiutare a ricucire un rapporto con i cittadini. Eppure Stefania Pezzopane ha deciso di aggredire, senza rispetto, le scelte della mozione Orlando in provincia dell’Aquila. E lo fa da capolista della mozione Renzi, come se avesse voluto decidere lei anche i candidati a sostegno delle altre mozioni.
E cosa dice? Dice che è “gravissimo” che ad essere capolista della mozione Orlando sia Fina e non il sindaco dell’Aquila: “per rafforzare la presenza della città dell’Aquila in Assemblea nazionale”. Quindi se si è marsicano, della Valle Peligna o dell’Alto Sangro non si può rappresentare l’intera provincia in un consesso nazionale? Quindi se la mozione Renzi avesse avuto capolista un esponente di uno degli altri territori diversi dall’Aquila sarebbe stato altrettanto “gravissimo”?”.
“Cosa dicono in merito questi esponenti?”, ha continuato Cotturone, “Pezzopane è stata molte cose e tra queste consigliere e assessore regionale, presidente della Provincia e adesso parlamentare. Dovrebbe avere a cuore più di tutti l’esigenza di unire i diversi luoghi e non dividerli con logiche campaniliste. E dovrebbe avere a cuore anche il tema del rinnovamento, visto che sostiene la mozione del cosiddetto “rottamatore”. Lei ha già fatto parte dell’assemblea nazionale negli ultimi dieci anni. Avrebbe potuto valutare anche la possibilità di fare spazio ad altri.
La mozione Orlando invece ha fatto questa scelta. Oltre a Michele Fina, ci sono in lista Emanuela Di Giovambattista, assessore all’Aquila e originaria di Massa d’Albe; Stefano Albano, giovane e bravo segretario del Pd dell’Aquila, protagonista dell’enorme successo delle ultime primarie comunali; Simona Fasciani di Sulmona, da sempre impegnata nel Pd senza mai poter assumere un ruolo di protagonismo. Coerentemente con quello che scriviamo, prendiamo un impegno: se Michele Fina dovesse essere chiamato a far parte di organismi direttivi o esecutivi ristretti, si dimetterà dall’Assemblea lasciando spazio proprio all’aquilano Stefano Albano (con le dimissioni subentrano candidati dello stesso sesso), tra l’altro esponente dei giovani democratici nazionali. Sfidiamo Stefania Pezzopane a dire lo stesso a favore di Lorenza Panei di Avezzano. Nonostante in passato abbia fatto parte sia dell’Assemblea che della Direzione nazionale, oggi potrebbe valutare la bellezza di lasciare un po’ di spazio anche a chi viene dopo. Tuttavia rattrista il fatto che si è voluto strumentalizzare il Comune dell’Aquila e il suo Sindaco in questa polemica. Orlando ha scelto di partire con la sua campagna proprio dall’Aquila. Non a caso ha proposto a Cialente di essere eletto in Assemblea nazionale in quota “personalità” in un collegio sicuro. Per allargare gli spazi di rappresentanza del nostro territorio. Lo stesso Gianni Cuperlo, che è triestino, è giustamente candidato a Roma. Cialente ha rifiutato e questo ci spiace. Ma ci domandiamo: perché Renzi non ha fatto la stessa proposta a Stefania Pezzopane, considerando che c’è anche un’ampia quota (ben 100) riservata ai parlamentari? Avrebbe così, come lei dice, ampliato la rappresentanza del nostro territorio. La mozione Orlando, insomma, è animata da un altro spirito: rispetto ed unità tra i diversi territori, rispetto ed unità tra le diverse sensibilità del Pd, rinnovamento vero e non rottamazione finta. Lavoreremo perché tutto questo, il 30 aprile, possa vincere. Per il bene di tutti”.