Carsoli. “Finora avevamo assistito ad atteggiamenti discordanti, contraddittori, non veritieri ma (almeno da ciò che io ricordi) non c’erano mai state affermazioni fatte e reiterate durante un consiglio comunale e clamorosamente smentite e disattese dai fatti, immediatamente dopo”. Questo l’affondo del consigliere comunale, Domenico D’Antonio, che punta il dito contro la maggioranza dopo gli ultimi episodi del consiglio comunale. “Oltre che un comportamento degno di una sfrontatezza e di una presunta superiorità di alcuni ciò significa assoluto dispregio nei confronti della maggioranza dei cittadini e svilimento della più importante istituzione comunale, il consiglio. Ma non c’è da meravigliarsi: durante l’amministrazione Nazzarro ciò era già avvenuto quando, immotivatamente, la maggioranza, in un precedente consiglio comunale, aveva scelto la linea della non risposta alle richieste di chiarimenti ed agli interventi dei consiglieri di opposizione.
“Veniamo ai fatti”, ha continuato D’Antonio, “durante l’ultimo consiglio comunale del 31 marzo, nella la discussione sulla gara, sia sperimentale che definitiva, sulla gestione dell’asilo nido comunale, a mia precisa domanda se la gara fosse “aperta” (cioè con la possibilità di chiunque avesse i requisiti di partecipare) sia il sindaco Velia Nazzarro che l’assessore alle finanze Mario Mazzetti avevano, più di una volta risposto che, naturalmente, la gara era aperta a tutti. Dopo appena qualche giorno è stato pubblicato sul sito del Comune il bando di gara e cosa scopriamo? Che si tratta di una procedura negoziata e non aperta; il responsabile inviterà, quindi, in modo assolutamente discrezionale delle ditte presenti sul mercato elettronico della pubblica amministrazione (Me.PA) affinchè presentino delle offerte. Non è questo, comunque, l’argomento su cui voglio puntare l’attenzione. Quello che vorrei sapere è: perché gli autorevoli rappresentanti della maggioranza hanno tranquillamente affermato qualcosa che, forse, già sapevano non corrispondente alla realtà dei fatti? Che senso ha convocare dei Consigli Comunali dove si può inopinatamente affermare qualcosa e fare esattamente il contrario? Forse nemmeno loro erano al corrente della tipologia di gara? In tal caso, però, non avrebbero dovuto dare risposte secche e certe, anzi (da un certo punto di vista) pure seccate e risentite. Ultime due considerazioni. Forse ciò che è successo è uno dei motivi per cui non vengono autorizzate le registrazioni dei consigli comunali? Nel verbale del consiglio suindicato non viene assolutamente riportato il passaggio, fondamentale ed importantissimo, della domanda e risposta sulla modalità di gara, aperta o negoziata? Eppure su tale argomento, come possono affermare tutti i presenti, consiglieri compresi, è stato fatto più di un passaggio e, per tale motivo, ho richiesto e protocollato di procedere alla modifica del verbale di deliberazione. Attendo sviluppi”.