Avezzano. “Il progetto di costruzione di un parcheggio interrato per autoveicoli in piazza Matteotti e piazza Martiri di Capistrello e di trasformazione di corso della Libertà, che l’attuale Amministrazione vuole realizzare, non ha nulla a che vedere con il Ricorso al Tar effettuato da Italia Nostra e dal WWF per la pedonalizzazione di questa area”. Questo quanto dichiarato da Lucia Proto a nome del comitato di pendolari 5.30 di Avezzano sul project financing che dovrebbe cambiare il volto alla città. Nei giorni scorsi erano già arrivate lamentele da parte degli ambientalisti e dei tutori dei consumatori. “Questo progetto non è una pedonalizzazione ma una cementificazione priva di qualsiasi connotato di modernità per la nostra città. Italia Nostra e il WWF hanno fatto ricorso per far sì che almeno corso della Libertà divenisse un’area pedonale, e non perché l’Amministrazione mettesse in atto un’operazione di speculazione edilizia nel centro”, ha continuato la Proto, “l’Amministrazione del Comune di Avezzano è stata inadempiente, perché, dopo aver perso il ricorso al Tar, non è stata capace di chiudere questa strada centrale al traffico degli autoveicoli; quindi si è reso necessario l’intervento di un Commissario ad acta per mettere in atto la sua pedonalizzazione. Il progetto di un parcheggio sotterraneo per autoveicoli nella piazza Matteotti (Stazione) è completamente errato sia dal punto di vista funzionale del centro della città, sia da quello della salute dei cittadini che vivono in questo quartiere. Non si possono far accedere le automobili in massa così vicino al centro storico pedonale perché: aumenterebbe il traffico veicolare, aumenterebbe l’inquinamento dell’aria e quello acustico in un area che dovrà diventare di svago e di ricreazione per l’intera città di Avezzano. Inoltre, il progetto proposto dall’Amministrazione prevede la cancellazione totale del caratteristico giardino all’italiana dei primi del ‘900 che connota attualmente la Piazza della Stazione, unico piccolo polmone di verde pubblico dell’area Nord-Est della città. Verrebbero così estirpati gli alberi, le numerose piante e fiori e cancellato il prato, i percorsi, la fontana, il monumento ai Caduti e il particolarissimo chiosco del periodo Razionalista di rara valenza storico – architettonica, ispirato nella forma ad una “tazzina di caffè”; tutto questo per attuare un progetto che non ha alcuna valenza architettonica anche per l’altra piazza che, con la scusa del parcheggio, diverrà l’ennesima speculazione edilizia con conseguente aumento di cementificazione e volumetrie non necessarie. In questo modo la metà della piazza Martiri di Capistrello sarà ceduta al privato. Parcheggi destinati ad orde di autoveicoli che si riverseranno nei pressi del centro storico della città, nei locali e nelle piazze, cancellando il carattere prettamente umano dello spazio di una centro pedonale al servizio dei cittadini. E’ già stato dimostrato in molte città d’Italia che la chiusura del centro al traffico degli autoveicoli individuali e la creazione di una città dalla mobilità “dolce”, che disincentivi l’uso dei mezzi di trasporto motorizzati singoli e incentivi invece mezzi di trasporto collettivi e non motorizzati, ha portato un valore aggiunto sia in termini di servizi e di salute dei cittadini, sia in termini di sviluppo delle varie attività commerciali ed economiche. La vera modernità di una comunità e del suo spazio viene garantita dall’offerta di benessere collettivo legato ai servizi, e non dalle costruzioni intensive e dalle speculazioni finanziarie. Dalle immagini e dalle descrizioni comparse sui quotidiani, si evince un progetto che non integra l’attuale configurazione estetico – funzionale della P.zza della Stazione con la creazione di un parcheggio sotterraneo, ma che prevede la completa distruzione dell’attuale assetto, per costruire una pedana rialzata con sopra due elementi scatolari simmetrici che dovrebbero contenere un altro bar (nella Piazza ne esistono già 4 più quello della Stazione), un edicola (all’interno della Stazione e fuori ne esistono già due) e un ristorante (ne aprirà uno a giorni e ci sono già due tavole calde). C’è davvero bisogno di questi locali? Non sarebbe meglio invece, incentivare l’uso dell’attuale giardino da parte delle famiglie che vivono in questo quartiere, mantenendolo pulito e dignitoso? E ancora, è una follia che nel Project Financing, per la creazione e la gestione di questi parcheggi sotterranei, sia prevista anche la gestione da parte di un privato di tutti i parcheggi a striscia blu del centro di Avezzano per una durata di circa 30 anni. E noi dovremmo sopportare supinamente, a vantaggio di alcuni privati, eventuali futuri aumenti delle tariffe che già sono fra le più alte d’Italia? Inoltre, questo progetto danneggerebbe anche i numerosi pendolari di tutta la Marsica che lasciano i propri mezzi nell’attuale parcheggio laterale della piazza della Stazione. I pendolari dovranno pagare almeno 1,50 euro per lasciare il proprio mezzo in questo garage interrato che in un mese ammonterebbe a circa 50 euro. Ma la tariffa potrebbe diventare 1 euro all’ora!”. Sullo stesso argomento è intervenuto anche Antonio Rosini che ha precisato: “nelle piazze Matteotti e Martriri di Capistrello, nasceranno strutture commerciali e residenziali, gestite dalla Società. La stessa, per 27 anni, gestirà anche i parcheggi delle strisce blu in tutta la città e incasserà il 35 % delle multe ( e se se multe non ci saranno?) e potrà adeguare i ticket. Da questo dato si evince che i parcheggi che si andrebbero a realizzare si o no basterebbero per gli abitanti degli edifici residenziali e per gli utenti dei centri commerciali. Inoltre si concederebbe ai privati la leva persecutoria, di tipo criminale, dell’incentivazione alle contravvenzioni per incassarne il 35 per cento dei proventi. Infine va ribadito che un problema acuto dei parcheggi nella nostra Città non esiste, o comunque non è di grave entità e si potrebbe risolvere acquisendo la tante aree ancora libere, dietro la Stazione Ferroviaria e in tutta la città. Pare scopertamente chiaro, senza voler colpevolizzare nessuno specificamente , che si tratta, di fare opere non necessarie, anzi dannose. Infine e non è danno da poco, con la realizzazione di questo scellerato e affaristico progetto, si andrebbe a deturpare quel poco che ci rimane di quanto fu costruito dopo il terremoto, offendendo la memoria anche dei nostri padri, fermatevi”.