Avezzano. E’ morto dopo una fuga disperata dai carabinieri, è quanto emerso dall’autopsia sul corpo di Tatangelo. Una fuga a dorso nudo tra fango e rovi, poi il malore e la morte sull’argine di un canale. L’ipotesi più attendibile sulla morte di Danilo Tatangelo, il camionista 39enne di Avezzano, è stata confermata dall’autopsia eseguita ieri pomeriggio dal consulente della procura di Avezzano alla presenza del tecnico della parte civile, rappresentata dall’avvocato Moreno Persia.
Sarà comunque necessario attendere 60 giorni per la relazione definitiva e per i dati ufficiali. Il corpo vicino a un canale nella zona di Strada 46 era stato trovato da due giovani pescatori che avevano chiesto l’aiuto di un imprenditore agricolo della zona. Tatangelo, che lascia una figlia di sette anni, è stato trovato a terra a dorso nudo, con la maglietta avvolta al braccio sinistro come se fosse stata usata da giaciglio negli ultimi minuti di vita. Il suo corpo presentava delle escoriazioni sull’addome che si sarebbe procurato durante la fuga dai carabinieri dopo un tentato furto. Alla vista di una pattuglia dei carabinieri sarebbe fuggito e avrebbe percorso l’argine del canale, vicino all’acqua, probabilmente per non essere visto. Al momento del ritrovamento del cadavere, infatti, i pantaloni erano infangati fino alle ginocchia.