Capistrello. Si è tenuto sabato il consiglio comunale a Capistrello e dopo le discusse dimissioni del presidente del consiglio comunale Francesco Bisegna, che ha abbandonato anche il ruolo di Consigliere comunale, la seduta era stata convocata per l’elezione del nuovo presidente. “Dopo le dimissioni di Francesco Bisegna ci saremmo aspettati un segnale di rilancio da parte dell’amministrazione e invece nulla di fatto: la maggioranza non ha i numeri per eleggere un nuovo presidente – affermano in una nota i consiglieri di opposizione Francesco Piacente, Dina Bussi, Anna Rita Mariani e Wilma Stati – sarebbe stata doverosa da parte del sindaco un’ apertura di dialogo con l’opposizione per cercare insieme una soluzione e invece Ciciotti si è presentato in aula proponendo, nell’imbarazzo generale, il suo vice sindaco, che ha rifiutato la candidatura per comprensibili ragioni istituzionali”.
“Una vicenda assurda”, hanno continuato, “che rischia di compromettere il normale lavoro del consiglio: da una parte il sindaco ha dimostrato di non essere assolutamente in grado di.guidare la maggioranza, dall’altra l’intero consiglio è stato sottoposto ad un imbarazzante teatrino di fronte ad un pubblico smarrito e attonito” . In seguito a tale situazione di stallo la seduta è stata chiusa e rinviato il punto all’ordine del giorno. “Il rinvio della discussione su proposta dell’assessore Persia è stato l’unico modo per uscire dal pantano in cui il sindaco ha spinto la sua maggioranza, con l’ imprudente e non condivisa proposta del vice sindaco. Noi ci faremo carico di tutta la responsabilità necessaria per evitare al Consiglio comunale altri imbarazzi simili. Il paese ha bisogno di un comune che funziona senza beghe e scontri continui. Per tanto daremo il contributo necessario a sbloccare questa incredibile situazione. La maggioranza si apra ad una discussione costruttiva e sicuramente troveremo una soluzione”. Ma i problemi per l’amministrazione non finiscono qui: “è urgente inoltre risolvere il problema grave della seduta invalidata svolta il 18 marzo in cui l’opposizione non era presente. Il segretario comunale alla nostra domanda specifica ha risposto con chiarezza: nella seduta del 18 marzo il numero legale non c’era. Dunque serve subito un presidente che riconvochi il Consiglio per annullare in autotutela la delibera, unico modo per evitare che la vicenda finisca davanti ai competenti organi giudiziari, con un inasprimento dei toni che questa opposizione vorrebbe evitare anche per le gravi conseguenze, certamente spiacevoli da un punto di vista personale, alle quali sarebbero esposti gli esponenti della maggioranza”.