Avezzano. Il Partito democratico arriva male a questo congresso, i risultati elettorali non esaltanti,il referendum che ha scompaginato tutto e tutti, la sentenza della Corte Costituzionale sull’Italicum, tanti spunti per fermarsi e capire quale la strada da seguire come partito ce ne erano ,ma si è perso ciò che ci ha sempre contraddistinto ossia il parlarsi, confrontarsi, accettarsi nelle diversità e ripartire. Molti di noi “la base” hanno sperato in una conferenza programmatica che coinvolgesse i circoli sul territorio e permettesse al Partito di aprirsi alla società sui temi,probabilmente si è consumata una fase politica, una accelerazione sia del congresso sia della scissione francamente non si è capito molto. Ci sarebbero stati sufficienti spunti per fermarsi, guardare la bussola e ritrovare la strada perduta, arrivando alla scadenza naturale del congresso. Lo smarrimento della base è evidente: non viene compresa la scissione ma ancora meno viene compreso questo correre, costantemente correre, verso non si sa che cosa.
Una divisione si è creata tra chi vive il partito in strada, tra la gente sul territorio chi è nel partito per partecipare alla vita democratica e sociale delle nostre comunità,questo correre senza meta a governare non credo che possa interessare più di tanto. Quanto ci prospetta il quadro elettorale ci presenta un quadro complicato ed il governare a tutti i costi non deve essere l’obiettivo ,il PD non è autosufficiente e ciò impone una riflessione profonda,il nuovo Segretario dovrà essere un soggetto aggregante di un campo molto ampio e aperto di forze, un segretario che vada ad aggregare per un centrosinistra dove la sinistra sia un programma elettorale.
Andrea Orlando è un coraggioso tentativo di rifondare e rinnovare il Partito Democratico con le sue origini pluralistiche, popolari e riformiste. rimettere al centro del dibattito politico le questioni sociali, la riduzione del consumo di suolo il reato di tortura, il ruolo dell’Europa,e soprattutto l’idea di come rifondare il partito e di come il partito tramite le sezioni possa tessere rapporti sul territorio,modificare i metodi di selezione della classe dirigente,tornare ad aprirsi all’associazionismo e ai cittadini. Molti cittadini che si stanno riavvicinando sono persone che si sono allontanate dal PD,la candidatura di Orlando a segretari fa ben sperare ,la sua idea di come rifondare il partito e di come il partito tramite le sezioni possa. Rapportarsi sul territorio, modificare i metodi di selezione della classe dirigente, tornare ad aprirsi all’associazionismo e ai cittadini convince in molti. La passione politica, la convivenza su valori comuni ha riacceso l’entusiasmo. Fanno parte del gruppo di lavoro Aldo Antonelli, Luciano Blasetti, Giancarlo Casoli, Arduino Cofini, Giuseppe Collacciani, Flavia De Santis, Domenico Del Fosco, Pasquale Del Pinto, Augusto Di Bastiano, Donatella Ercole, Francesco Gizzi, Marcello Ippoliti, Berardino Orlandi, Domenico Palumbo, Corrado Paoloni, Vincenzo Rea, Rossella Rei, Corrado Rossi, Annalina Rubeo, Franco Scipioni, Carlo Tinarelli, Nino Tirone e Luciano Volpe.