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Ponte di Ferro: evidente ossidazione nelle strutture portanti, preoccupazione tra la popolazione

Raffaele Castiglione Morelli di Raffaele Castiglione Morelli
1 Marzo 2017
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Tagliacozzo. Ha più di mezzo secolo di età il ponte di ferro e sembra essere arrivata l’ora che “il vecchio lasci il posto al nuovo”. La passerella pedonale in stile “grunge” attraversante la linea ferroviaria Roma-Pescara presso la stazione di Tagliacozzo oggi è chiusa su ordinanza comunale, a causa di necessari lavori da effettuare sulle lamiere, ma a breve riaprirà. Non sono state poche le polemiche contro la chiusura del ponte, anche da alcuni rappresentati comunali, che la ritenevano un “disagio” per l’utenza e sollecitavano la velocità dei lavori. Un disagio reale, tuttavia, sembra continuare ad essere il ponte stesso. Tralasciando le parte superiore delle lamiere, è sotto gli occhi di tutti lo stato di evidente corrosione nelle parti portanti. Dopo l’intervento del Comune, avvenuto nel giro di un mese e ultimato, ora tocca alle Ferrovie che devono ristrutturare la struttura portante, quindi travi e pilastri, ma tra la popolazione c’è preoccupazione per i tempi di attuazione. “Stiamo pressando quotidianamente le ferrovie”, affermano dal Comune.

 

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Evidente foro alla base di una colonna centrale

Lo stato attuale del ponte. Come hanno notato anche alcuni tecnici (e come è evidenziato nelle foto), l’ossidazione superficiale sull’acciaio è chiara ovunque: sulle travi, sulle flange e sulle colonne portanti. Alla base di queste, il livello di ossidazione è arrivato addirittura al punto di creare un vero e proprio foro nell’acciaio nel pilastro centrale. In altre, le saldature sono completamente disgregate. Nelle flange al vertice dei pilastri mancano i bulloni (foto), così come anche nei calastrelli di accoppiamento e non passa inosservato lo stato di avanzato ammaloramento di alcuni cavi a terra. Le travi sotto il grigliato sono chiaramente ossidate e mancano anche alcuni profili diagonali a croce. Insomma, oltre che le lamiere per la passerella, qui i lavori da effettuare sembrano molto più ingenti. Non solo le vibrazioni dei passanti al di sopra, bensì anche quelle dei treni in continuo passaggio al di sotto della struttura nei pressi, potrebbero col tempo essere determinanti per una potenziale e definitiva rottura.

I lavori e l’opera comunale. Il 12 dicembre 2016, a seguito di una visita ispettiva, la società proprietaria della struttura, RFI, ha sollecitato il comune di Tagliacozzo per predisporre la chiusura della passerella al fine intervenire sulle lamiere pedonali in evidente stato di corrosione, come già comunicato nell’aprile del 2011. In relazione alla Convenzione tra la società RFI e l’ente comunale, è quest’ultimo che ha l’obbligo di provvedere alle spese per la manutenzione e la cura del ponte, ai fini di tutelare la cittadinanza e il traffico ferroviario stesso, previa comunicazione alla società proprietaria. La neo amministrazione comunale, sotto la guida di Vincenzo Giovagnorio, è quindi intervenuta chiudendo il ponte e determinando i lavori sul passaggio pedonale al costo di circa settemila euro, su preventivo di circa quindicimila. “Dalla nota del 2011, la precedente amministrazione nel passato non ha fatto quasi nulla”, afferma il primo cittadino, “con determina n.664, del 6 luglio 2012, l’ex sindaco si era preoccupato di sistemare al costo di 2300 euro solo le lamiere di alcuni scalini e in più erano stati stanziati 400 euro destinati a dei cartelloni pubblicitari, tra l’altro vietati dalla convenzione con l’ente proprietario”. Al momento quindi, solo nuove lamiere sulla parte superficiale. Come notato dalle foto, tuttavia, i danni sembrano essere molto più evidenti.  Come è scritto anche nell’art.2 della citata Convenzione, “per quanto riguarda la manutenzione delle strutture portanti della passerella, fondazioni, spalle, travi e tutte le altre infrastrutture in cui è interessata la circolazione dei treni, provvederà direttamente RFI a propria cura, ma a tutte spese del comune”. Per cui, ci si chiede come sia possibile che dalla visita ispettiva del 2011 e dalla più recente, l’RFI non sia ancora intervenuta sull’evidente stato di degrado delle colonne portanti e delle travi della struttura?

Il progetto di un nuovo “passaggio”. Già in passato, si parlava di effettuare una nuova costruzione per procedere ad un “degno” sostituto del ponte di ferro, che per quanto sembra essere molto caro ad alcuni cittadini, un po’ per la funzionalità, un po’ forse anche per abitudine, è arrivato al termine del “mandato”. Le domande nascono spontanee: prima della realizzazione di questa nuova opera, saranno effettuati i lavori sulle colonne? Il ponte tra poco riaprirà, ma sarà sicuro? Sarà necessario effettuare una spesa sui pilastri, o forse sarebbe meglio meglio “mandare la struttura in pensione” sin da subito? Quanto altro tempo bisognerà aspettare per realizzare la nuova struttura?

Ad oggi, pur con le rinnovate lamiere, la struttura non sembra essere sicura ed è necessario un repentino intervento dell’ente proprietario. Ciò che lascia senza parole, è comunque l’ingenua leggerezza di alcuni assidui frequentanti, forse amanti del “grunge”, che nonostante l’intervento dell’autorità per l’immediata chiusura della struttura, continuano tuttora ad attraversare tranquillamente la passerella, ignari forse delle condizioni effettive della stessa. Da oggi, forse smetteranno di farlo, o forse no. Perlomeno, potrebbero farlo con consapevolezza. In teoria. @RaffaeleCastiglioneMorelli

 

1 di 10
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1.

2. Travi sotto il grigliato sommitale completamente dissodate

3. Evidente foro alla base di una colonna centrale

4. Calastrelli dissaldati

5. Flange senza bulloni

6. Basi colonna "disgregata" dalla corrosione

7.

8.

9. Nuova lamiera sovrastante la vecchia

10.

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