Avezzano. L’Ue deve puntare, nell’attuare la sua strategia per lo spazio, a sviluppare il downstreaming, ossia a sfruttare i servizi spaziali per applicazioni rivolte ai cittadini, e la sicurezza in orbita degli asset spaziali. E’ la richiesta rivolta dall’ad di Telespazio Luigi Pasquali in occasione della nona Conferenza annuale sulla politica spaziale europea a Bruxelles, spiegando che si tratta di due elementi “molto importanti” contenuti nella strategia Ue anche riguardo “l’interesse” della controllata di Leonardo.
Nello sviluppo del settore il ruolo dell’Italia può quindi ancora “crescere”, assicura Pasquali all’Ansa, dove nell’attuale contesto i cambiamenti geopolitici in corso negli Usa e in Europa potrebbero rivelarsi un “game changer”. “Sfruttare al meglio servizi già realizzati tramite applicazioni che guardano alle esigenze di mercato per noi è di interesse capitale”, ha spiegato all’ANSA Pasquali, “ci interessa che riguardino Galileo” dove “abbiamo già fatto un passo in avanti con il contratto” da 1,5mld di euro vinto a dicembre, “e ci interessa che avvenga anche per Copernicus”. Quindi “il programma di protezione di questi asset”, dai satelliti alle stazioni spaziali in orbita, è “un altro aspetto per noi molto importante” ed è “sicuramente una priorità che l’Europa si deve porre perché oggi non siamo autonomi su questo, e noi come industria possiamo dare un importantissimo contributo, può diventare un campo di sviluppo”. Nella partita l’Italia, che per Pasquali parte già avvantaggiata in quanto è uno dei pochi Paesi che copre “l’intera filiera del valore” del settore, è “chiaro che si può ritagliare un ruolo importante, già ce l’abbiamo ma possiamo ancora crescere”, grazie al “tessuto” – dai centri di ricerca alle pmi incluse – che c’è nel Paese e alla volontà politica, dimostrata anche dall’impegno finanziario preso dall’Agenzia spaziale italiana nell’ultima ministeriale dell’Esa. La strategia Ue, la cui attuazione nel 2017 è la priorità della commissaria Ue Elzbieta Bienkowska che dopo l’estate presenterà una valutazione dal punto di vista finanziario in vista dei fondi che dovranno esservi dedicati dal bilancio Ue, “si inserisce quindi in un momento in cui possiamo spingere”, ha sottolineato l’ad di Telespazio.
Il Piano Juncker, anche se finora ha finanziato in misura “minore” il settore spaziale, resta un altro strumento a disposizione. Anche negli Usa, infatti, “c’è una fase di profonda trasformazione” su questo fronte, e stanno prendendo sempre più spazio gli investimenti privati rispetto a quelli pubblici. Per questo, secondo Pasquali, i cambiamenti geopolitici, come l’elezione del neopresidente Donald Trump, sono elementi che “dobbiamo osservare con attenzione”. Dal probabile affossamento del Ttip, che per l’industria spaziale europea “non è un segnale particolarmente critico”, ad altri potenziali cambiamenti, “in generale quello che sta accadendo”, ha concluso Pasquali, mi attendo che possa essere un game changer” per il settore ma “siamo sufficientemente robusti per percorrere la strada tracciata in Europa”.