Avezzano. Il Laboratorio Abruzzo giovani dopo mesi di analisi sulla situazione economica e sociale del territorio hanno tirato le somme. “Dopo una serie di lavori da noi presentati alla cittadinanza Marsicana”, hanno spiegato i coordinatori, “e, nello specifico, a quella avezzanese, le conferme di quanto abbiamo detto ci sono state date da Vincenzo Mini in un recentissimo articolo pubblicato sulle testate giornalistiche locali e della provincia dell’Aquila”.
“La situazione economica del nostro territorio è molto grave e l’esclusione da opportunità come quella relativa alla 107.3.c (oggetto di un nostro studio)”, hanno continuato, “non ha fatto altro che aggravare il malcontento di una terra posseditrice di ottime risorse di sviluppo. Proprio per queste ragioni, nei nostri studi, abbiamo analizzato le varie soluzioni offerte dall’attuale politica, come l’area di crisi, ma non ci sono piaciute ed oltretutto le abbiamo considerate come dei meri contentini. Abbiamo così cercato delle soluzioni valorizzando in primis le risorse a nostra disposizione, prima tra tutte quella del Fucino, attraverso gli studi sull’agroalimentare e la nutraceutica (ai quali rimandiamo). L’obiettivo era (ed è) quello di valorizzare anche le risorse umane “I giovani”. Il nostro è un territorio che, in questo momento, non ha bisogno di giornalini, non ha bisogno di fontane luminose, non ha bisogno di illuminazioni natalizie di grande effetto nel Natale antecedente le votazioni, ma soprattutto, non ha bisogno di false promesse. La nostra città ha bisogno di progetti, di piani di sviluppo e di persone capaci nel realizzarle. Basta promettere un lavoro che non c’è! Basta obbligare i giovani ad andarsene dalla nostra città! Facciamo tornare quest’ultima una scelta. Queste sono le motivazioni che ci inducono ad avere orientamenti ben diversi da quelli che attualmente guidano la città. Ci apriamo quindi ad un confronto con chi avesse la seria intenzione di liberare Avezzano dalle false illusioni”.