Avezzano. Sono ormai 10 giorni che i riflettori di tutto l’Abruzzo si sono riaccesi sulle scuole. Dopo le scosse che hanno fatto scappare centinaia di famiglie fuori dalle case nell’aquilano sono scattati di nuovo i controlli in tutti gli edifici scolastici. Tante sono state le proteste e tante le preoccupazioni espresse dai genitori sulla stabilità delle scuole frequentate dai loro figli.
Il legale rappresentante della scuola per l’Infanzia Sant’Isidoro di Borgo via Nuova, Luciano D’Alessandro e Cristina Buttari Cristina in qualità di responsabile amministrativo hanno tenuto a chiarire la posizione della loro struttura scolastica che ospita i bambini dai 3 ai 5 anni e offre il servizio di “Sezione Primavera” per i bambini in età prescolare (dai 2 ai 3 anni) in un ambiente familiare e sereno. Dal mese di agosto 2016 D’Alessandro, per avere ulteriore certezza dei certificati di collaudo dei lavori eseguiti sulla struttura e dei certificati di idoneità sismica e statica relativa all’immobile, ha ritenuto opportuno affidare allo Studio di Ingegneria e Architettura “De Cristofaro”, i lavori per effettuare le verifiche necessarie.
“Secondo i dati riportati dal Ministero della Pubblica Istruzione”, ha spiegato il rappresentante legale, “la situazione attuale delle scuole Abruzzesi ha un quadro ben poco rassicurante. A livello regionale solo “un quarto” delle scuole viene classificato come “progettato o successivamente adeguato con la normativa tecnica antisismica”. La scuola dell’Infanzia Sant’Isidoro può vantare di trovarsi fra i pochi edifici sismicamente adeguati. I professionisti, l’architetto Rodolfo De Cristofaro e il geometra Luca Sorgi hanno effettuato l’analisi della vulnerabilità sismica presso la struttura svolgendo 16 analisi pushover e dalla relazione finale si evince che il fabbricato si può considerare sismicamente adeguato in quanto il rapporto tra capacità strutturale e domanda sismica è maggiore o uguale a 1 per tutte le 16 analisi svolte. Per un contesto di forte preoccupazione abbiamo l’intenzione di comunicare che esistono anche strutture scolastiche a norma seppur in periferia della città”.