Avezzano. Arriva il sì dei lavoratori per l’impianto a biomasse che nascerà a Borgo Incile e approvato dalla Regione con l’ok del comitato di Valutazione di impatto ambientale. Dopo l’opposizione delle amministrazioni di Avezzano e Luco, che hanno presentato ricorso al Tar, del mondo politico e dell’associazionismo, delle organizzazioni di categoria, della Provincia dell’Aquila, e dopo la nascita di un “comitato anti centrale” ora a schierarsi a favore del progetto della Powercrop sono i lavoratori dell’ex zuccherificio Sandam che è stato chiuso ricevendo fondi per la riconversione e quindi per il reimpiego dei lavoratori. Ora l’opposizione al progetto potrebbe impedire tale riconversione. “Nei giorni scorsi”, spiegano le Rsu, “c’è stato l’ennesimo intervento ostile alla realizzazione della centrale a biomasse Powercrop, nel nucleo industriale di Avezzano”. A tal proposito le Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil ex Sadam, intendono esprimere “un paio di considerazioni che, lungi dall’essere faziose, strumentali o inutilmente polemiche, vogliono contribuire a fare chiarezza sulla delicata questione della riconversione dello zuccherificio di Celano”. “Innanzitutto”, sottolineano, “non è possibile e non dovrebbe essere consentito a nessuno, contestare a piè pari e senza la benché minima ragione scientifica, il parere espresso sul progetto dalla Regione Abruzzo, attraverso il rilascio della valutazione di impatto ambientale. Si può essere d’accordo o meno su questioni di natura politica rispetto all’opportunità di realizzare un impianto industriale ma, per sostenere le proprie ragioni, non ci si possono inventare di sana pianta pericolosità ambientali escluse dagli organismi scientifici preposti.
Tra l’altro”, continuano i sindacati, “viene da chiedersi dove fossero tutti questi paladini della natura quando era in funzione lo Zuccherificio di Avezzano ed al suo interno operava una centrale da 27 Megawatt ad olio combustibile (Btz) oppure quando, durante le campagne saccarifere, migliaia di mezzi di trasporto pesante invadevano per mesi le strade del Fucino.
Un altro aspetto che preoccupa”, evidenziano i lavoratori, “è quello del diffondersi della logica dei comitati quando si tratta di assumere delle decisioni importanti e strategiche per il futuro sviluppo di un territorio. E’ davvero deprimente che Istituzioni territoriali deputate a decidere in nome e nell’interesse delle comunità che dovrebbero governare con grande autonomia e senso di responsabilità, lo facciano invece seguendo gli umori di fazioni che rappresentano solo se stesse. Le istituzioni territoriali locali spieghino ai cittadini se, in momenti di crisi come quelli che stiamo vivendo, si possa rinunciare a cuor leggero a 100 milioni di euro di investimenti sul territorio e a decine di posti di lavoro in un settore come quello della produzione di energie da fonti rinnovabili che è di grande prospettiva, solo per soddisfare le aspettative di qualche comitato di quartiere o di ambientalisti dell’ultima ora. Per concludere le R.S.U. Fai Flai e Uila ribadiscono la necessità di portare a compimento il processo di riconversione industriale dello Zuccherificio di Celano attraverso la realizzazione del progetto Powercrop perché perfettamente inserito all’interno del quadro normativo previsto dall’Unione Europea e dal nostro Paese in materia di sostituzione della filiera bieticolo – saccarifera con quella agro – energetica. Così facendo, tra l’altro, si eviterà di rendere vano il sacrificio che in questi anni hanno sopportato i lavoratori marsicani del settore, vivendo di cassa integrazione e non si spezzerà il loro sogno di riavere dignità e lavoro”.