Canistro. Le parti sociali si appellano al prefetto Linardi e al vice presidente Lolli: aiutate i dipendenti della Santa Croce. Gli operai sono da cinque mesi senza stipendio a guardia dello stabilimento dove per anni hanno lavorato e in attesa che la Regione, dopo le valutazioni del caso, annunci chi ha vinto il bando per la concessione delle acque della Sponga Fai – Cisl, Flai – Cgil e Uila – Uil, hanno scritto una lettera al prefetto dell’Aquila, Giuseppe Linardi, e al vice presidente della giunta regionale, Giovanni Lolli, chiedendo un incontro immediato per cercare insieme una soluzione.
“Vista la situazione pesantissima in cui versano i 75 lavoratori della sorgente Santa Croce di Canistro”, ha precisato nella nota Franco Pescara (Fai-Cisl), Marcello Pagliaroli (Flai-Cgil), e Leonardo Lippa (Uila-Uil), che non percepiscono stipendi e salari dal mese di settembre 2016 e stanno ricevendo gradualmente le lettere di licenziamento sopportando continui tentativi del proprietario di svuotare l’azienda dei macchinari e altri mezzi utili alla produzione, chiediamo un incontro urgente con il prefetto Linardi e il vice presidente della giunta regionale, Lolli, per poter trovare insieme soluzione immediate al problema. Ci preme sottolineare”, hanno aggiunto le parti sociali, “che la situazione non solo a ridosso dello stabilimento ma su tutto il paese di Canistro sta generando problemi di ordine pubblico”. In questi giorni, infatti, ci sono stati momenti di tensione per l’uscita di alcuni tir dallo stabilimento della Santa Croce tanto da dover richiedere anche l’intervento delle forze dell’Ordine. I lavoratori, sempre vigili su quello che accade intorno al sito, sono preoccupati che l’imprenditore molisano, Camillo Colella, stia portando via i macchinari e non materie prime come ribadito dallo stesso.