Tagliacozzo. E’ morto in casa, mentre trascorreva le feste natalizie, da solo. Il suo corpo è stato trovato diversi giorni dopo, all’interno dell’appartamento in una palazzina di via Aldo Moro. Il fornello del gas era ancora acceso. Si stava preparando la cena, forse quella di Natale.
Ma chi era Paolino Ansaldo?
Ecco il ricordo di Mattia Ravioli, un giovane del posto, suo amico.
“Eleganza, signorilità, generosità, educazione e cordialità ti contraddistinguevano.
Oggi se ne va uno dei pochi “signori” rimasti.
Ho felicemente passato non so quante ore della mia vita ad ascoltarti, mi avrai raccontato tutte le tue storie, tutti i tuoi problemi, le tue difficoltà,le gioie e le soddisfazioni del canto, la solitudine, la depressione…
L’ultimo caffè preso insieme sette, forse otto giorni fa (se mi vedeva a un chilometro gridava con il suo calare siciliano: “Mattia, vieni a prendere il caffè!”) mi parlasti con aria affranta e rassegnata, di un Mondo che non ti appartenesse più. Un Mondo a rotoli che ti creava solo angosce. Insomma, un Mondo che giustamente non va proprio.
Eri stufo di vivere in un mondo di violenze, guerre, corruzione, cattiverie, abusi, soprusi…amavi il bene e la pace. E queste cose che quotidianamente sentivi nei tg o leggevi sul quotidiano ti ferivano il cuore, ti facevo davvero male. Lo leggevo nei tuoi occhi, durante i tuoi mille racconti.
Poi fumammo la nostra solita sigaretta, ti accompagnai all’ingresso del portone del palazzo e voltandoti mi salutasti dicendomi il tuo solito: “Ciao Mattia, fai buon pranzo e mi raccomando saluta Francesca!”.
Questo il nostro ultimo incontro.
È morto solo, dentro la propria abitazione senza riuscire nemmeno a chiedere aiuto.
Questa la cosa che mi fa più male.
Ora, ovunque tu sia, ti abbraccio e ti bacio!”.