Avezzano. Fiume di proteste per il diritto di caccia negato a centinaia di persone che hanno presentato richiesta. Tutto ciò a causa della mancata analisi delle richieste da parte della commissione esami. L’allarme è stato lanciato dal consigliere provinciale Lorenzo Berardinetti che già alla fine di luglio aveva sollevato il problema dopo la richiesta di intervento delle associazioni venatorie subisate dalle proteste di aspiranti cacciatori. I ritardi, secondo l’Enalcaccia provinciale, sembra fossero dovuti alla mancanza di fondi necessari per i gettoni di presenza ai membri della commissione esame. La Provincia aveva dato assicurazioni in merito sostenendo che entro settembre, prima dell’apertura della caccia, la situazione sarebbe tornata alla normalità. Così non è stato e ora i termini non potranno essere rispettati. C’è chi attende da 10 mesi la concessione della richiesta. “E’ stato negato un diritto ai cittadini”, ha affermato Berardinetti, “e si tratta di una situazione insolita e grave. Il problema, inoltre, riguarda decine di persone, basti pensare che nell’area della Valle Roveto, della zona di Tagliacozzo e del Carseolano le domande bloccate sono una settantina. La Provincia”, conclude Berardinetti che ha dinuovo sollevato il problema in commissione, “deve prendere atto di aver penalizzato decine di persone semplicemente per negligenza. E’ ora che l’amministrazione provinciale di centrodestra si svegli dal torpore in cui sembra precipitata oramai da troppo tempo”. (t.v.)