Avezzano. Estetiste e parrucchiere a domicilio, ma anche badanti irregolari e pasticcere in casa. Sono queste le piaghe dell’abusivismo nella Marsica che riescono a portare a casa a fine mese più soldi di un dipendente regolarmente assunto creando un danno per il territorio. Ieri gli operatori dei vari settori, schiacciati dalla crisi e dalla concorrenza sleale, non ce la fanno più ad andare avanti e per questo hanno lanciato un appello disperato alle forze dell’Ordine: aiutateci. La fotografia scattata dalla Confesercenti nazionale sull’abusivismo in Italia è allarmante e mostra come negli ultimi anni il fenomeno sia cresciuto a dismisura fino a superare la soglia del 50 per cento.
Anche nella Marsica la situazione è analoga tanto che ieri l’associazione ha chiamato a raccolta il Comune di Avezzano, con l’assessore al Commercio, Fabiana Marianella, e il comandante della Polizia locale, Luca Montanari, la Finanza con il comandante Giovanni Antonino Marra, e i Carabinieri, con il comandante della compagnia di Avezzano, Enrico Valeri. A loro Domenico Venditti e Carlo Rossi, presidente e direttore di Confesercenti, commercianti e artigiani intervenuti hanno rivolto degli interrogativi sul tema. “Siamo una cooperativa che si occupa di assistenza ai malati in ospedale”, ha raccontato una delle presenti, “ma non ce la facciamo più ad andare avanti perchè c’è una concorrenza sleale incredibile. Ci sono donne extracomunitarie ma anche marsicane che si occupano dei pazienti ricoverati senza alcuna autorizzazione e prendendo i soldi in nero dai parenti. E’ vergognoso”. Stessa situazione, ma contesto diverso, per parrucchiere ed estetiste a domicilio che fanno prezzi stracciati e non pagano tasse. “Ho avuto un controllo delle forze dell’Ordine”, ha raccontato un’estetista, “ho detto loro che dovevano andare anche alla palazzina vicino al mio negozio dove puntualmente una donna si recava a fare i capelli a casa ai condomini. Non ci sono andati perchè non potevano entrare nelle abitazioni private”. L’ira dei commercianti è alle stelle ma anche la paura di non farcela più a pagare le tasse e a far fronte a continue spese per mantenere i negozi. “Ho fatto di una passione un lavoro”, ha spiegato una pasticcera, “ho aperto un’attività e ho iniziato a fare torte. Dopo 2 anni la passione è finita e sono esasperata perchè da me la Asl viene in continuazione per i controlli e intanto ci sono decine di persone che fanno torte in casa in pigiama e magari con il gatto che gironzola e guadagnano più di me”. Episodi diversi che fanno emergere un abusivismo dilagante al quale bisogna dare una risposta. “Invito tutti a chiamare il 117 e a denunciare quello che succede”, ha evidenziato Marra, “non possiamo sapere tutto quello che accade anche perchè il territorio è troppo vasto”. Tra le tante segnalazioni è spuntata fuori anche la moda degli “home restaurant” che sta dilagando anche nella Marsica. “Non possiamo andare in casa di una persona e verificare che sta facendo una cena a pagamento”, ha sottolineato Montanari, “non c’è norma che disciplina questo e altri settori. Abbiamo le mani legate”. Consigli tecnici sono stati dispensati dall’avvocato Leonardo Casciere intervenuto all’incontro.