Avezzano. Botta e risposta tra il gruppo di Partecipazione popolare e gli assessori Ferdinando Boccia (Bilancio) e Roberto Verdecchia (Ambiente) sulla Tari. “Finalmente dopo tanto torpore ed assenze del tutto ingiustificate in consiglio, i tre “diligentissimi” consiglieri di partecipazione popolare, riescono ad accorgersi che il Comune di Avezzano risulta essere uno tra i più virtuosi in Italia in relazione al rapporto abitanti = raccolta differenziata e che solamente in relazione all’anno 2015, ha avuto un flebile calo attestandosi ad ogni buon conto intorno al 65%, superando di poco la media del virtuosismo legislativo, mentre per i primi sei mesi dell’anno 2016 è tornata dai dati ufficiali forniti dalla Regione Abruzzo ad oltre il 67per cento”, hanno commentato Verdecchia e Boccia, “ma, purtroppo, chi era nell’allora maggioranza di governo del Floris 2, ovvero Alessandro Barbonetti che,ricordiamo essere eletto in minoranza (nelle file dei Socialisti Democratici Italiani) e poi dopo due anni di militanza passato in maggioranza, tentando inutilmente di avere un posto al sole. E, ancora, il sempre presente Vincenzo Gallese , in arte “Pissino”, che straordinariamente rivestiva anche il ruolo incompatibile ope legisdi consigliere comunale e consigliere presso il consiglio di amministrazione della partecipata Aciam s.p.a., godendo quindi anche in parte dei benefici economici per tale incarico.
I due dimenticano che la loro parte politica, con un bando di gara espletato nell’anno 2011 con contratto stipulato nel gennaio 2012, ebbe modo di prevedere con l’allora dirigente (Ing. Palumbo Domenico) un bando di gara aggiudicato successivamente dalla Tekneko s.r.l. che non prevedeva benefici immediati per la popolazione avezzanese, visto che la città partiva da una differenziata nell’anno 2011 del 15,66 %, ma solo inizialmente oneri pari a 26.501.000 milioni di euro in cinque anni; somma soggetta a rivalutazione oltre iva come per legge del settore pari al 10%, quindi passando da una raccolta gestita dall’allora Aciam s.p.a. attraverso più convenzioni e contratti con svariate scadenze ad un appalto unico.
E ci potremo fermare qui ma, i tre consiglieri “latitanti” dovrebbero sapere che è pericoloso svegliare il can che dorme, ed allora la risposta agli imprudenti consiglieri, di opposizione prima, dopo di maggioranza per poi essere ritornati in opposizione per le ”coerenti idee politiche”che ognuno di loro ha rappresentato nel loro singolare excursus politico, la dovrebbe dare l’intera popolazione avezzanese, visto che nonostante gli impegni di tutti (soprattutto del cittadino) nel nuovo bando di gara di imminente pubblicazione, le tariffe subiranno dei ritocchi al ribasso, grazie ai virtuosismi di tutti e non di chi allora non è statolungimirante, valutando che, raggiunto il 65% di raccolta differenziata si sarebbe potuto prevedere: (a) l’eliminazione dell’ecotassa (ovvero dall’anno 2013, 2014 e 2016); (b) che parte della vendita della carta, cartoncino, plastica, vetro chiaro e scuro, dopo un certo badget poteva, anzi doveva essere oggetto di ritorno anche in quota parte dell’amministrazione; (c) che il sistema attuale di tassazione non è stato previsto nell’allora capitolato per il pagamento della Tari a peso /volume; (d) che è stato costruito un idoneo Centro diRaccolta nella zona sud della città, con apertura anche domenicale, grazie allo sforzo e alle insistenze dei cittadini e dell’ufficio ambiente. Per quanto riguarda gli altri due centri, uno è stato individuato nella zona nord della città, mentre per il terzo, stante i virtuosismi dei nostri concittadini, non c’è alcun bisogno e non c’èalcuna inadempienza, ne da parte del Comune e ne della società appaltatrice. Oggi il Barbonetti, il Gallese ed il malcapitato Lamorgese di riflesso, si chiedono e parlano di c.d. “tariffa puntuale”, dimenticando i primi due forse per ingenuità di vita quotidiana o per altro, del perché l’allora amministrazione da loro rappresentata non ebbe ad inserirlo nel bando di gara, come era lecito, opportuno e necessario farlo, ma di contro i cittadini avezzanesi troveranno un nuovo bando di gara, realizzato all’unisono da tutto il settore ambiente (tecnici, politici e rappresentanti di associazioni). L’ufficio ambiente, con tutte le sue unità, già dal febbraio 2016, ha dapprima chiesto pareri alle autorità di vigilanza preposta (Anac ed Anci) e poi ha ottenuto risposta, riuscendo a realizzare un bando di gara, ad esclusiva tutela e garanzia del cittadino,aumentando notevolmente i servizi in essere e la specificità degli stessi, diminuendo dall’anno successivo all’entrata del nuovo servizio (2018) la Tari, nonostante tutti gli aumenti del settore che innegabilmente vi sono stati nel tempo. Il tutto senza voler ricordare loro che l’amministrazione precedente, in data 11 maggio 2010, durante la seduta della VI commissione ambiente, attraverso i preposti amministratori di maggioranza, (tra i quali ricordiamo il Gallese ed il Barbonetti), tentò di far passare un segnale di prorogatio dei contratti in essere con il precedente gestore (Aciam dove il Gallese partecipava quale membro al cda), contratti altamente antieconomici e che non avrebbero portato ai risultati oggi sotto gli occhi di tutti, grazie alle osservazioni e contestazione dei rappresentati che oggi siedono in maggioranza. State pur certi che sarà il cittadino a comprendere, se questa amministrazione o i fuggiaschi della stessa hanno ben operato o se la doverosa interpellanza, posta dagli odierni oppositori, può trovare accoglimento o meno”. Dura la replica dei consiglieri di Partecipazione popolare, Alessandro Barbonetti, Alberto Lamorgese e Vincenzo Gallese. ” I consiglieri di Partecipazione Popolare hanno presentato, a norma di legge, una interrogazione al sindaco”, hanno precisato i tre, “Di Pangrazio. L’argomento è importante: perché ad Avezzano la tassa sui rifiuti non scende, pur avendo la raccolta differenziata superata la soglia del 65%? A Celano scende, in centinaia di comuni italiani nella stessa situazione pure, ad Avezzano, invece, la Tari non è scesa e non scende. Tutto qua. I consiglieri interrogano, il sindaco deve rispondere entro 30 giorni. Questa è il gioco democratico, un gioco al quale purtroppo il sindaco non è abituato. Ogni volta che Di Pangrazio viene colto in fallo, scatena il maggiordomo Boccia che, con il veleno ai denti, insulta pesantemente sul piano personale chi osa interrogare il sindaco ed i suoi lacché. Al rabbioso vicesindaco ricordiamo solo che noi, un posto al sole, lo abbiamo avuto sempre, a differenza del nominato Boccia che, non eletto da nessuno, tornerà nell’ombra non appena il suo padrone sarà “licenziato” nell’urna dai cittadini di Avezzano. Ci dispiace, non cadiamo in questa trappola della rissa e dell’insulto personale, il terreno che tanto piace ad un sindaco che resiste contro ogni ragionevolezza, che non vuole prendere atto del suo totale fallimento di amministratore e, pertanto, prova a buttarla in caciara. Anche sulla TARI la butta in caciara, invece di abbassarla, e la poteva abbassare sin dal 2013! Il sindaco deve rispondere entro 30 giorni alla nostra interrogazione, e se non risponderà il suo comportamento sarà segnalato alla Magistratura. Punto e basta. I cittadini hanno diritto di sapere perché a Celano la TARI è scesa e scenderà, e perché invece ad Avezzano sarebbe potuta scendere da anni ed invece non è scesa. Boccia dice che scenderà anche ad Avezzano ah, le promesse di Boccia, come dire, le promesse del maggiordomo. Una cosa dispiace: il presidente del Consiglio comunale Di Berardino, che dovrebbe
difendere la dignità dell’organo che presiede e dei suoi membri, sta riducendo la massima Assise degli eletti del popolo al bivacco di manipoli di triste memoria. Mai la voce del tappetino del sindaco si leva a difesa degli eletti del popolo, mentre il nominato Boccia li insulta praticamente ogni giorno. Anche su Di Berardino è accesa la luce dell’opposizione, e non anticipiamo cose clamorose che
> andremo a fare nelle prossime settimane a tutela dell’Isituzione “Consiglio comunale” così maldestramente condotta in questi ultimi cinque tristissimi anni, senza dubbio i peggiori della storia di Avezzano”.