Avezzano. “Per rilanciare la cultura cinematografica, soprattutto tra i giovani, ogni secondo mercoledì del mese, a partire dal 14 settembre, si potrà entrare in sala con un biglietto che costerà due euro”. Con queste parole Dario Franceschini, ministro per i Beni e le Attività Culturali (Mibact) ha presentato l’iniziativa denominata “Cinema2Day”. Iniziativa che, inevitabilmente, ha suscitato entusiasmo ma anche perplessità. Abbiamo voluto approfondire l’argomento con Fabio Neri, direttore della multisala Astra, per avere un’idea più chiara sui pro e sui contro di tale proposta, tenendo sempre a mente che il cinema è, prima di tutto, un mezzo di promozione e diffusione culturale.
Sono passati circa tre mesi da quando il Governo ha dato il via all’iniziativa denominata “Cinema2Day”. Qual è il suo pensiero a riguardo?
Credo che l’idea alla base, se vista in un’ottica non necessariamente critica, sia buona. Avere un maggiore flusso di gente che va al cinema non è un problema né un reato, anzi, non può che far bene a tutto il movimento. Francamente, però, ho qualche dubbio circa la sua reale ambizione perché, se da un lato è vero che si tratta di un’iniziativa dai connotati culturali importanti, dall’altro lato è altrettanto vero che nei giorni precedenti, e in quelli immediatamente successivi, il “Cinema2Day”, le sale sono quasi sempre vuote. Fanno eccezione i film con un forte richiamo che non sempre escono nei giorni indicati per l’iniziativa. Chiaramente è ancora presto per fare un bilancio, però, mi chiedo: siamo proprio sicuri che non sia un’iniziativa di facciata per auto – celebrarsi? Perché, se vi è tutta questa volontà di incrementare la cultura, non si cercano soluzioni a lungo termine?
E’ possibile fare un primo bilancio di come questa sia stata accolta nella Marsica?
Qui da noi è stato un crescendo. Da settembre a novembre il pubblico è triplicato e, in più di un’occasione, abbiamo dovuto comunicare con largo anticipo che i biglietti erano andati esauriti. Non c’è stata una grossa novità di pubblico in quanto i marsicani che vengono al cinema sono sempre gli stessi. Il bacino di recettività è sempre lo stesso, quindi, più di tanto, non ha portato nuovi clienti. Indubbiamente ha fatto sì che ogni secondo mercoledì del mese sia sempre strapieno con le macchine che arrivano a parcheggiare a diverse centinaia di metri dall’ingresso. Però c’è anche l’altro lato della medaglia rappresentato dal fatto che durante la settimana della promozione del biglietto a due euro, spesso, gli incassi e l’affluenza sono veramente ai minimi. Il paradosso è, quindi, che con quel giorno ci si deve mantenere una settimana intera. Favorire un solo giorno sacrificandone altri è una buona idea? Non sono propriamente d’accordo ma va bene così.
Lei sostiene che, benché l’idea del biglietto a due euro sia una buona trovata, il Governo dovrebbe concedere ai cinema maggiore libertà d’iniziativa. Il settore è veramente così in crisi da giustificare un’iniziativa del genere?
Il discorso è decisamente complesso. Attraversiamo un periodo storico che, senza troppi giri di parole, è estremamente limitante. Non è facile individuare soluzioni definitive poiché sono tanti i fattori che hanno provocato cali di affluenza. Per quello che riguarda la nostra realtà, cioè Avezzano e la Marsica, posso dire che una flessione c’è stata, questo è innegabile, però riusciamo a mantenere un’audience costante che, a seconda delle occasioni, ha dei picchi importanti. Bisogna considerare che il bacino d’utenza della Marsica non è enorme come qualcuno sostiene. Ci sono, ad esempio, delle difficoltà geografiche che, in alcuni periodi dell’anno, limitano chi vuole venire al cinema. Per quanto riguarda la risposta che il pubblico sta dando, non posso lamentarmi. Assolutamente. La gente viene, partecipa, si diverte e ogni secondo mercoledì del mese è sempre più pieno di quello precedente. Il mondo del cinema è in crisi, ecco perché mi chiedo perché, ad esempio, non si incentivano le produzioni indipendenti attraverso una promozione capillare e più mirata. Perché il film di un giovane regista non viene distribuito nelle sale della città dalla quale proviene? Perché cinema, registi e produttivi non vengono messi in condizione di avere una rete di contatti, su base nazionale, che possa veramente dare visibilità a un settore che, sempre più frequentemente, è rilegato a meri interessi politici su cui riversare auto – celebrazioni?
Quali sono le politiche del cinema Astra indirizzate a riempire le sale? Le iniziative intraprese nel corso degli anni hanno rivitalizzato l’interesse nei confronti di questo mezzo culturale, ancora prima che commerciale?
Posso dire che fin da quando abbiamo aperto, ormai nel lontano 1999, in tutti i modi siamo andati incontro alle esigenze della gente. Obiettivo da sempre perseguito è quello di tenere il prezzo del biglietto il più basso possibile. Il martedì c’è una riduzione importante sul suo prezzo, abbiamo inserito il last minute per un film il lunedì, a prezzo ancora più basso. Oltre a ciò, l’attenzione si è spostata anche sui bambini, cercando di riempire le sale con la loro presenza attraverso la formula del “compleanno al cinema”. Sottolineo il grande lavoro che facciamo con le scuole di tutta la Marsica applicando prezzi competitivi. Abbiamo aperto cineforum con scuole medie e superiori portando una media di 1500 studenti al mese in sala, nonostante le grandi difficoltà che abbiamo nell’organizzare il trasporto. Sarebbe apprezzabile da parte del governo, se davvero si vuole fare cultura, supportare iniziative rivolte agli studenti, magari rivedendo il prezzo dei trasporti (paradossalmente a volte è superiore al prezzo del biglietto). Educare i bambini ed i ragazzi al cinema significa creare presupposti affinché il cinema inteso come Arte possa continuamente rigenerarsi così come succede nei paesi più evoluti del nostro. Insomma, di sicuro c’è sempre qualche nuova idea da proporre e qualche iniziativa da sposare, ma posso tranquillamente affermare che non siamo rimasti con le mani in mano sperando che il cinema si riempisse da solo. Federico Falcone