Avezzano. Il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin tornerà nella Marsica per la seconda volta dopo la visita avvenuta ai primi di ottobre a Cappadocia. L’esponente Ncd del governo Renzi aveva soggiornato per una tre giorni tutta dedicata alla politica nel piccolo comune montano. Si era impegnata a informarsi sulla situazione della chiusura del reparto di Neurochirurgia di Avezzano, anche sollecitata dai comitati civici che avevano segnalato dei casi, anche finiti con dei decessi, di pazienti costretti a trasferimenti urgenti all’Aquila. Da allora, però, non aveva mantenuto l’impegno di informarsi sulla vicenda. Ora per la nuova visita, prevista per domani mattina, alle 9.30, sarà messa alle strette e dovrà necessariamente dare delle risposte in merito.
Il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, riceverà il Ministro nella sede dell’ospedale di Avezzano. Sarà accompagnata dall’onorevole Federica Chiavaroli, dall’onorevole Filippo Piccone, dal manager della Asl Avezzano Sulmona L’Aquila, Rinaldo Tordera, e dalle figure istituzionali come il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio e i consiglieri regionali marsicani.
“Sarà l’occasione per mostrare di persona alla Lorenzin le eccellenze e le criticità del nostro nosocomio, sia in termini di risorse umane che strutturali, in vista del nuovo ospedale della Marsica”, ha dichiarato il sindaco di Avezzano, “un argomento che diventa sempre più realtà, di cui si è discusso anche nell’ultimo Consiglio comunale, alla presenza dell’assessore regionale Silvio Paolucci e durante il quale abbiamo deliberato all’unanimità le aree dove verrà realizzato. La presenza del ministro è sicuramente un’opportunità per dimostrare quanto siano utili ed importanti le nostre frequenti battaglie a beneficio del territorio più grande della Provincia dell’Aquila, in grado di accogliere anche le utenze delle zone confinanti della Regione Lazio – conclude – un territorio che ha evidente bisogno di un comparto sanitario all’altezza della popolazione che serve, dove reparti di emergenza-urgenza, pronto soccorso e la disponibilità di specialisti validi h24, possono fare veramente la differenza”.