Avezzano. L’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Donato Di Matteo, è indagato con l’ipotesi di reato di corruzione e turbativa d’asta nell’ambito dell’ inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Avezzano sugli appalti per il rifacimento degli impianti sciistici di Pescasseroli, Cappadocia e Ovindoli. L’avviso di garanzia è scattato in seguito all’atto della proroga delle indagini chiesta e ottenuta dal pm titolare dell’inchiesta Maurizio Maria Cerrato. Secondo fonti interne all’assessorato, Di Matteo avrebbe spiegato di non sapere nulla sottolineando che si sarebbe informato chiamando il suo avvocato. Di Matteo, esponente del Pd, uno dei tre critici dell’ azione del Governo regionale, sta partecipando all’inaugurazione della scuola di Picciano (Pescara) ristrutturata dopo il sisma del 2009, insieme al governatore Luciano D’Alfonso e ad altri consiglieri di maggioranza e di minoranza.
L’avviso di proroga delle indagini sarebbe un atto dovuto a tutela dello stesso indagato, ma sono comunque molte le reazioni politiche alla vicenda.
C’è un secondo indagato eccellente della maggioranza di centrosinistra che governa la regione Abruzzo nell’inchiesta sugli appalti per il rifacimento degli impianti sciistici di Pescasseroli, Cappadocia ed Ovindoli: si tratta del consigliere regionale di Regione Facile Lorenzo Berardinetti, presidente della commissione agricoltura e sindaco del comune marsicano di Sante Marie. Come nel caso dell’assessore regionale e consigliere regionale del Pd, Donato Di Matteo, Berardinetti – a quanto si è appreso da fonti investigative – è sotto inchiesta per le ipotesi di reato di corruzione e turbativa d’asta. Anche per Berardinetti l’avviso di garanzia è stato notificato – si apprende – in seguito alla richiesta, ottenuta, di proroga delle indagini, da parte del pm titolare dell’inchiesta, Maurizo Maria Cerrato. Secondo quanto si è appreso, Berardinetti è finito sotto inchiesta nella sua veste di consigliere regionale e presidente di Commissione.
L’avvocato Sergio Della Rocca,difensore di Di Matteo, precisa che l’assessore Donato Di Matteo dichiara di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia contenente la descrizione dei fatti contestati. Peraltro la richiesta di proroga delle indagini costituisce un atto formale del procedimento e non presuppone l’esercizio dell’azione penale. Dichiara la propria estraneità ai fatti riportati dalla stampa e confida in un pronto chiarimento sulla sua posizione da parte della Magistratura.
L’avvocato Roberto Verdecchia, per conto del Consigliere regionale Lorenzo Berardinetti, precisa che la richiesta di proroga delle indagini costituisce un atto formale del procedimento che non comporta in alcun modo una diretta azione di responsabilità, ma anzi l’atto è posto a sua esclusiva tutela. Berardinetti dichiara la “totale estraneità ai fatti e confida in un celere chiarimento della sua posizione da parte della Magistratura inquirente a cui si rivolgerà per essere sentito”.
Le indagini, svolte dalla squadra mobile dell’Aquila, diretta da Gennaro Capasso, hanno già coinvolto l’ex sindaco di Ovindoli Pino Angelosante, l’ex vicesindaco, Marco Iacutone, l’attuale sindaco di Pescasseroli Anna Nanni, l’ex sindaco di Cappadocia, Lucilla Lilli (sfiduciata dall’incarico da qualche settimana) e l’attuale sindaco di Cerchio, Gianfranco Tedeschi.