Avezzano. “È necessario trovare imprenditori disponibili a rilevare la Vesuvius per salvaguardare i posti di lavoro e le professionalità acquisite. La multinazionale inglese ha rifiutato ogni proposta perché aveva già deciso di localizzare in Polonia lo stabilimento di Avezzano e quello di Cagliari e ci ha fatto solo perdere tempo prezioso. Adesso bisogna muoversi in fretta per trovare soluzioni alternative e concretizzabili: la presenza dell’azienda in Abruzzo rimane strategica per il mercato nazionale dei refrattari per l’acciaieria, gli interlocutori che hanno manifestato interesse ci sono, la Regione non rimarrà a guardare e giocherà una partita attiva”.
“È questo il commento sulla questione del consigliere regionale Emilio Iampieri, che durante la seduta del Consiglio regionale di ieri ha posto la questione presentando una circostanziata interpellanza al governo regionale. “L’assessore Lolli – riferisce l’esponente di Forza Italia – ha condannato con parole dure l’atteggiamento della multinazionale, definendolo odioso e scellerato, mosso da logiche puramente finanziarie e speculative. A nulla sono valsi gli incontri tenuti presso il ministero competente alla presenza dei loro referenti italiani e della Regione per trovare una via d’uscita. La Regione ha persino proposto di rivalutare un nuovo piano industriale, di attivare forme di ammortizzatori sociali o di cedere lo stabilimento ai lavoratori, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e la Vesuvius, se davvero intende portare via le macchine dovrà bonificare il sito, esattamente come sarebbe tenuta a fare una società italiana operante in Germania o altrove.
Con l’occasione – aggiunge Iampieri – voglio ringraziare il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri, per essere stato al nostro fianco in questa battaglia. Per quanto mi riguarda – conclude il consigliere regionale di Forza Italia – riaffermo la mia volontà di impegnarmi, insieme all’assessore Lolli, per evitare quest’ennesimo schiaffo alla marsica e all’Abruzzo interno, affinché si possano salvare i posti di lavoro e non disperdere una eccellenza che negli anni si è fatta valere per la qualità dei suoi prodotti in tutta Italia, da Terni a Piombino”.