Avezzano. Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, sequestrati beni per oltre mezzo milione di euro e scoperto riciclaggio. L’operazione è delle Fiamme gialle di Avezzano guidate dal comandante Giovanni Antonio Marra che hanno eseguito un sequestro di disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili per un valore di 542mila euro nei confronti di un noto imprenditore marsicano operante nel settore della commercializzazione di prodotti petroliferi, M.P., 57 anni, e della propria compagna, amministratrice della società.
La misura cautelare patrimoniale rappresenta l’epilogo di una complessa attività d’indagine svolta dai finanzieri, i quali hanno riscontrato che il suindicato imprenditore – tramite movimentazioni bancarie realizzate con bonifici ed assegni circolari – trasferiva su altri conti correnti una considerevole somma di denaro.
Veniva così “sterilizzata” e resa inefficace la procedura di riscossione coattiva avviata da Equitalia nei suoi confronti in seguito al mancato pagamento di una cartella esattoriale pari ad euro 542.431,80.
Dal canto suo l’indagata – al fine di ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa – “ripuliva” le somme destinandole al pagamento di auto di lusso, di bollette relative ad utenze telefoniche ed a consumi di energia elettrica.
Gli accertamenti in questione si sono estesi alla società in quanto l’amministratrice commetteva, nell’interesse ed a vantaggio della stessa, anche il reato di riciclaggio, omettendo – in violazione delle disposizioni normative dettate in tema di responsabilità dell’impresa – l’adozione di modelli organizzativi e di controllo idonei a prevenire il succitato reato.
Il provvedimento, su richiesta del Sostituto Procuratore Roberto Savelli, è stato emesso dalla Dottoressa Maria Proia, Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avezzano.
L’attività esperita è scaturita anche dall’analisi e dai conseguenti sviluppi di alcune Segnalazioni per Operazioni Sospette inviate dagli intermediari finanziari.
Il patrimonio dei due indagati e della società amministrata – in considerazione dei gravi indizi di colpevolezza raccolti e dell’esigenza di pervenire al recupero degli importi sottratti a tassazione – è stato sottoposto a sequestro fino alla concorrenza delle imposte evase.
L’azione di servizio del Corpo della Guardia di Finanza in tale ambito operativo persegue lo scopo di ricercare e reprimere tutti i fenomeni illeciti in grado di inquinare i circuiti legali dell’economia.
Ulteriore elemento da valorizzare è il monitoraggio dei flussi finanziari, attraverso i quali è possibile seguire le tracce dei reati che generano profitti, ricostruendone il percorso ed individuandone i reali mittenti e beneficiari.