Avezzano. Chiude l’ufficio caccia e pesca ad Avezzano e i consiglieri d’opposizione tuonano: ennesimo scippo alla città. Con la riforma Delrio la competenza del settore caccia e pesca è passata dalla Provincia alla Regione. Prima delle riorganizzazione, però, è stato chiesto alla Provincia di continuare a gestire il settore per alcuni mesi. Fino a qui tutto è rimasto come sempre è stato se non fosse che improvvisamente il dirigente Bonanni ha deciso di chiudere gli uffici di Avezzano, Sulmona e Castel di Sangro e trasferire tutto all’Aquila con conseguenti disagi per i cittadini. “La chiusura dell’ufficio caccia e pesca di Avezzano come può sorprendere il sindaco di Avezzano Di Pangrazio che è dirigente della Provincia e in quanto tale non può cadere certamente dalle nuvole di fronte alla decisione del collega dirigente Bonanni che ha semplicemente attuato quanto stabilito dalla norma, come deve fare un dirigente diligente e preparato”, hanno sottolineato i consiglieri provinciali Felicia Mazzocchi e Gianluca Alfonsi, “perché non si dice che questa manovra è l’ennesima insopportabile, architettata e scellerata espoliazione di servizi ad Avezzano e alla Marsica dove risiedono ed operano centinaia e centinaia di cacciatori e pescatori che pagano regolarmente le tasse? E perché non si dice che il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, fratello del sindaco, ben poteva, con tempo, perorare la causa della permanenza dell’ufficio caccia e pesca ad Avezzano visto che, come ben sa, ora questo servizio spetta alla Regione? I richiami agli uomini di partito come al vice presidente della provincia Pisegna Orlando che è anche consigliere comunale ad Avezzano sanno di aria. Impegneremo il consiglio provinciale a chiedere alla Regione il ripristino dell’ufficio caccia e pesca”.
“Comprendiamo i disagi per i cacciatori ed i pescatori della Marsica, ma la sospensione del servizio ad Avezzano per il rinnovo dei tesserini e la richiesta delle licenze non dipende dalla volontà della Provincia bensì dalla mancata attuazione del trasferimento delle relative funzioni da parte della Regione Abruzzo”. L’amministrazione provinciale spiega le ragioni che hanno determinato una scelta obbligata per l’Ente. Il servizio caccia e pesca è una delle funzioni che deve essere trasferita dalle Province alla Regione sulla base della legge regionale numero 32 del 2015, a cui ha fatto seguito la sottoscrizione, lo scorso 5 settembre, di un accordo tra le Province abruzzesi e la Regione.
Per il trasferimento delle funzioni è necessario, da parte della Regione, il recepimento degli accordi sottoscritti attraverso una delibera di Giunta regionale che l’Ente tarda ad approvare. Intanto, come previsto dalla riforma Delrio, quattro dipendenti della Provincia dell’Aquila, impiegati nel settore caccia e pesca, dal 1° settembre sono stati trasferiti ad altre amministrazioni pubbliche. Pertanto, ad oggi, il settore dispone di un solo dipendente in tutto il territorio provinciale.
Una situazione che ha determinato la sospensione del servizio presso la sede decentrata di Avezzano per oggettiva impossibilità, assolutamente non addebitabile alla Provincia dell’Aquila. La disposizione dirigenziale relativa alla sospensione del servizio ad Avezzano è stata prontamente comunicata all’utenza sin dallo scorso mese di agosto. “Nonostante la difficile situazione organizzativa e finanziaria legata al trasferimento delle funzioni già gestite dalla Provincia – sottolinea il Presidente Antonio De Crescentiis – questa Amministrazione ha intrapreso una profonda azione di razionalizzazione delle risorse umane, economiche e strumentali, continuando a garantire servizi fondamentali per i cittadini”.