Celano. Un appuntamento riuscito, che ha saputo riservare suggestioni ed emozioni di sicuro impatto al numeroso e partecipe pubblico intervenuto. Curata dall’associazione culturale “Osvaldo Costanzi” di Celano, la presentazione del volume “Il cuore nel vallone” di Maria Paola Vitale – svoltasi nella bella cornice del cappellone della chiesa celanese di San Giovanni Battista – ha permesso di sviscerare temi e contenuti di un libro che, oltre ad un carattere spiccatamente romanzesco, presenta poi quelli tipici di un documento storico. A presentare l’iniziativa è stato lo stesso presidente dell’associazione “Costanzi”, il dottor Ilio Nino Morgante, che nel suo intervento ha inteso rimarcare l’impegno profuso dalla stessa associazione per favorire una crescita civile e culturale del territorio. Le vicende del romanzo, ambientate in un piccolissimo borgo, “Le Grippe” (oggi abbandonato) nei pressi di Casali d’Aschi, sono incentrate sulla vita semplice e sofferta di quel piccolo microcosmo, in particolare gli avi della stessa autrice. Un tuffo in un passato dai caratteri arcaici, che prende le mosse dal terremoto del 1915 e che Maria Paola Vitale elabora attraverso una certosina opera di ricostruzione di eventi, consuetudini, caratteri, con un tocco di nostalgia e di riconoscenza che traspare da ogni pagina. A presentare il romanzo, edito dalla casa editrice Kirke, sono stati Vero Fazio, generale in pensione e profondo cultore di storia locale, le professoresse Giuseppina Mascitelli (che ha curato la prefazione del romanzo) e Giuseppina Mascitti, che ha posto l’accento sul ruolo e sull’importanza del dialetto nel libro della Vitale. Nel corso dell’incontro, i cui lavori sono stati coordinati e moderati dal professor Maurizio Cichetti, tutti i relatori hanno messo in evidenza come il romanzo della Vitale abbia saputo magistralmente penetrare in un universo umano fatto di fatiche, di dolori, ma anche di condivisioni e di un senso della comunità che oggi appaiono perduti. A rimarcare, ancora, le peculiarità dell’opera lo stesso editore, nonché studioso e scrittore, Antonio Socciarelli, che ha sottolineato la crescente importanza di una pubblicistica che sappia affrontare con competenza e metodo i temi di storia e cultura locali. Molto apprezzate e intense le letture, ad opera di Filomena Fazi, tratte dal romanzo.