Cappadocia. Dopo le dimissioni di quattro consiglieri comunali di maggioranza e opposizione a Cappadocia, e che hanno decretato la fine dell’amministrazione guidata dal sindaco Lucilla Lilli, sulle motivazioni della decisione interviene l’ex consigliere Franco Pompei sottolineando che “divergenze si erano alimentate dopo essere venuto a conoscere delle scelte fatte dal sindaco relativamente alle opere pubbliche da realizzare con fondi di un mutuo e con vendite patrimoniali, scelte mai comunicate e mai condivise”. Insomma, secondo i consiglieri dimissionari, il sindaco aveva iniziato oramai da troppo tempo un viaggio solitario verso obiettivi che nessuno condivideva, né in paese né in amministrazione.
“Sono molto più amareggiato del sindaco per quanto accaduto”, afferma l’ex amministratore in una lettera, “nell’aver trovato negli ultimi tempi nella figura della Lilli, persona che ricopre un ruolo di amministratore pubblico, il ruolo istituzionale del sindaco eletto dai cittadini, un delirio di onnipotenza, un muro di gomma dove tutto rimbalzava, richieste più volte avanzate, sia verbalmente che per lettera, nessun scambio d’idee, nessun confronto si è potuto fare, tanto meno si sono avute notizie sulle argomentazioni di rilevante interesse che si sarebbero dovute discutere, per correttezza, in consiglio”.
“Non ha capito, o non ha voluto capire”, sottolinea Pompei, “che è stata eletta con i voti del popolo dati ai consiglieri di lista, questa è democrazia, parola greca che vuol dire potere del popolo, meglio ancora governo del popolo ovvero sistema di governo.
Il sindaco non ricorda quante mie presenze in comune ha firmato su attestazioni e vorrei precisare che per motivi di presenza sul territorio ho percorso con la mia vettura, in circa quattro anni, 90mila chilometri. Vorrei sapere quanti chilometri ha percorso il sindaco con la sua autovettura, ma forse ciò non importa, è domanda troppo cretina.
Parliamo di cose serie, quando ho avuto l’occasione di rappresentare il comune in incontri istituzionali o di semplice incontro politico, ho sempre portato risultati positivi per la nostra collettività, facendo valere le nostre ragioni su logica di confronto e di dati reali.
Abbiamo registrato l’assoluta e voluta inerzia messa in campo dal sindaco, e l’atteggiamento di non portare a conoscenza di tutti i consiglieri argomenti per spese di elevati impegni economici, che sono stati trattati esclusivamente in modo autonomo, senza nessuna richiesta di parere ai rappresentanti eletti dal popolo, e quando si parla di importi rilevanti anche i cittadini dovrebbero essere prima informati.
L’irresponsabilità che viene scaricata sui Consiglieri dimissionari è evidente che sia totalmente del sindaco che si è proclamato monarca e non repubblicano, voglio precisare che la scelta fatta da noi consiglieri è protetta da un arco costituzionale di garanzie dettate dalle norme che regolano i governi comunali.
Forse danno fastidio persone che ragionano con la testa, e persone che dicono cose quando non sono soddisfatte dell’operato di colui che guida il carro comune.
Io invece ho sempre agito all’interno dell’amministrazione correttamente con tutti, dipendenti, colleghi Consiglieri e Sindaco, dal saluto alle discussioni in consiglio comunale, anche su argomentazioni complesse e delicate, dimostrando competenza e conoscenza della materia. Già all’inizio della legislatura ho dato dimostrazione dell’impegno serio e professionale, ricordo la mia lettera presenta al primo consiglio comunale dove ho chiesto l’ineleggibilità del candidato sindaco della lista avversaria, fino all’assegnazione dell’assessorato in Comunità Montana al nostro comune. Vorrei accennare e ricordare che l’avvio per la richiesta dei fondi regionali per l’impianto sciistico di Camporotondo è stato possibile anche per la venuta a Cappadocia di figure istituzionali regionali e sovraregionali da me contattate e invitate.
Invece ciò che è stato fatto in questi anni, l’abbiamo realizzato grazie a tutti , anche con persone che sono fuori dall’amministrazione, e non come spesso si legge nei social per meriti strettamente suoi personali, la politica seria si fa su altri campi e con altre forme.
Anch’io ho svolto il mio incarico con impegno e molta serietà. Ho fatto sempre scelte molto ponderate e spesso difficili per il mio modo di pensare, ma sicuramente trasparenti e senza alcun fine, anzi.
Unico rammarico è quello di non essere, alcune volte, capito da quei cittadini che vengono a chiedere soluzioni per problemi personali, devo dire che alcuni sono problemi anche molto seri, da tenere in alta considerazione quando si entra nel campo sociale.
Infine, la candidatura della Lilli è stata possibile grazie al mio passo indietro come candidato sindaco, e io stesso ho proposto quel nome.
Per chiudere voglio ringraziare tutti coloro che hanno capito che il mio e il gesto degli altri consiglieri non è un qualcosa riferito alla persona, ma qualcosa che va contro la figura dell’istituzione che si vuole arrogare tutte quelle funzioni che sono del popolo che rappresentiamo e che ha diritto di decidere. Per questo abbiamo portato in comune le dimissioni, per protestare e fermare quella autoritaria volontà del sindaco di continuare nella sua scelta autonoma e non condivisa, scelta che avrebbe penalizzato una grandissima parte della nostra comunità.
Auguro al sindaco, vista la sua continua denigrazione nei nostri confronti, di poter partecipare alle prossime elezioni con una sua lista, e quando vuole sono sempre disposto a un democratico confronto in qualsiasi pubblica piazza”.