Luco dei Marsi. Ancora polemiche sulla questione delle scuole a luco e critiche all’operato dell’amministrazione definito “inadeguato e dannoso”. Le accuse arrivano dal gruppo “Uniti per Luco” e la sezione Pd “Amadoro” che accusano il sindaco Domenico Palma di non aver gestito bene la situazione. “Gli alunni della scuola primaria sono tornati a scuola con circa due settimane di ritardo, mentre è stimato per la metà del mese di ottobre l’avvio dell’anno scolastico per i bambini della scuola dell’infanzia”, hanno commentato, “eppure, gli strumenti per un’opera di prevenzione seria e tempestiva erano a disposizione degli enti locali da tempo. La Regione ha sollecitato a più riprese l’esecuzione delle verifiche sismiche, adempimenti il cui termine ultimo è stato fissato al 31 dicembre 2012 e poi prorogato al 31 marzo 2013 e nelle lettere ricevute dal Comune ricordava anche la responsabilità a carico dell’ente”. Secondo l’opposizione, “l’amministrazione non ha proceduto nei tempi utili ed è stata persa la possibilità per ottenere i fondi. Negli elenchi dei beneficiari”, spiegano dall’opposizione, “il Comune di Luco non figura. Durante la passata amministrazione”, concludono da Pd e opposizione, “le strutture erano state ispezionate dai tecnici della protezione civile e ci siamo messi a disposizione per supportare l’amministrazione Palma sul tema perché non ne facciamo questioni di casacca. Eppure il risultato delle scelte di questa giunta ha prodotto solo ritardi e allarme tra le famiglie e soprattutto la perdita del treno per quanto riguarda interventi importanti. A questo proposito vale la pena ricordare”, continuano, “che si tratta della stessa Amministrazione che, in tempi nei quali si cerca di ottimizzare tutte le risorse, hanno rispedito al mittente 320.000 euro già assegnati a Luco dei Marsi – per un investimento totale di circa 400.000 euro – per la realizzazione dell’asilo nido, una struttura importante per le famiglie, che avrebbe potuto servire l’intera Vallelonga, ma anche per l’occupazione. E questo perché non in grado di reperire qualche migliaia di euro, circa 80.000, a carico del Comune, salvo poi indebitarsi per 2.000.000 di euro, e rimarchiamo, due milioni di euro, per “pagare le spese correnti”, non gli investimenti. Spese correnti che essa avrebbe dovuto pagare con le relative entrate della parte corrente, fra cui il rimborso delle rate di mutuo a carico del CAM. Quindi, i fondi per nuove strutture a servizio della comunità e le risorse per effettuare verifiche fondamentali sugli edifici scolastici, dove passano buona parte della giornata i nostri bambini e ragazzi, verifiche necessarie anche per provvedere alla messa in sicurezza dove occorrente, non si riesce a trovarli, ma si indebita il paese per pagare le spese correnti. Tra l’altro, avrebbe significato investire in lavoro e sviluppo, perché i cantieri aperti sono anche quello. E non vengano a rispolverare la storiella dell’indebitamento pregresso: avranno almeno imparato, dopo 4 anni di un’amministrazione che si presenta da sola nei risultati, a leggere correttamente i bilanci. Di questo, realmente, un’amministrazione in agonia che strombazza sulla riapertura delle scuole – non tutte – a fine settembre, dovrebbe rendere conto ai cittadini”.